FERMO – Pasta Day: le Marche, con 3,7 milioni di quintali nel 2021, sono la quarta regione d'Italia per la produzione di grano duro dietro a Sicilia, Puglia ed Emilia Romagna e sono quindi a pieno titolo protagoniste del Pasta Day, che si celebra ogni 25 ottobre.
Stando ai dati della Coldiretti, ogni italiano ne consuma oltre 23 chili l'anno, ma la pasta è molto apprezzata anche all'estero. A fine 2020, l’export delle Marche aveva raggiunto i 21 milioni di euro, favorito dai maggiori consumi casalinghi.
Con il ritorno alla normalità anche il dato si assesta: nei primi sei mesi del 2021 la quota di esportazioni del settore è di circa 7,8 milioni di euro. In lieve flessione rispetto al pre Covid ma a tirare le somme sarà la riapertura del mondo della ristorazione, che ha caratterizzato l’Italia, e non solo, da giugno in poi.
“La gente – spiega la presidente di Coldiretti Marche, Letizia Gardoni – vuole pasta prodotta con grano 100% italiano, garantita dall'etichettatura obbligatoria che indica l'origine. È stata una grande battaglia vinta per la trasparenza nei confronti dei consumatori, per sostenere un'agricoltura di qualità, amica dell'ambiente e della salute come quella italiana”. L’etichetta non riguarda solo i prodotti di grano, che hanno visto un recupero anche delle sementi antiche come jervicella e saragolla, ma anche pomodoro per salsa, riso, latte, olio extravergine di oliva e miele: “Questo ha comportato un aumento del valore riconosciuto dell'agricoltura, anche in termini di redditività delle imprese”.