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Passione, cultura e vanità: la prima dell'Opera fa battere il cuore del Teatro dell'Aquila

12 Novembre 2022

FERMO – Non è questione di conoscenza, di amore per la lirica. La prima dell’Opera ha un sapere tutto suo. È mondanità, è socializzazione, è apparenza, ma anche voglia incredibile di vita.

Il Teatro dell’Aquila torna al suo splendore, a quel 2019 che sembra così lontano, schiacciato da una pandemia che ha modificato la vita di ogni persona. E ci torna con l’aperitivo, che è più una cena, dedicata ad abbonati e personalità della città. un momento in cui si diventa tutti uguali, sempre che cravatte e abiti lunghi facciano parte del guardaroba.

Si sono ritrovati dalle 1930 nel cortile che domina la strada nuova e offre una visuale diversa su un lato della città. Un angolo normalmente chiuso, aperto per pochi fortunati, dalle maestranze ai dipendenti comunali, che per la prima diventa di tutti. Tra calici di vetro, lasagne e tartine si parla.

Non certo del Macbeth, a parte la canonica frase ‘ma quanto durerà?’, ma di vita, di cultura, anche di basket, visto che ieri ha giocato l’Italia. A fare gli onori di casa, in un abito nero, l’assessora all cultura Micol Lanzidei. Lei ha voluto fortemente il momento conviviale, ma lo ha voluto aperto a chi il posto a teatro lo desidera davvero. E sono in tanti a Fermo, solo di abbonati la lirica conta 300 persone, ma per Pizzi il Teatro dell’Aquila si è riempito velocemente.

Insieme con i colleghi di Giunta e il presidente del Consiglio Trasatti con tanto di papillon, Lanzidei ha accolto imprenditori, dirigenti scolastici, consiglieri comunali, forze dell'ordine, sindaci amici, Vesprini e Berdini in testa, i due grandi ‘ex’ Livini (Asur) e Longhi (Politecnica), Serri e signora che alla Tanzania hanno preferito Verdi, e poi le due donne ai vertici delle commissioni pari opportunità regionale, Vitturini, e comunale, Gaia Capponi con un abito blu impreziosito da una elegante stola in pelliccia.

È la prima, un unicum che fa parte del teatro e del suo mondo, fatto di cultura, passione e vanità. Mai come in questo post pandemia di tutto questo c’era bisogno. come del maestro pizzi e della sua scenografia semplice e tecnologica che vuole parlare ai giovani entrando in un mondo che sembrava così lontano.

Raffaele Vitali

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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