FERMO – Maggioranza eterogenea, ma c’è chi ha le idee ben chiare a Fermo. “Dispiace aver letto le esternazioni del tutto fuori luogo da parte del consigliere regionale Carlo Ciccioli in merito a diritti, progresso sociale e dignità umana: la famiglia non può e non deve diventare uno strumento di contrapposizione ideologica ma, piuttosto, un invito ad una convivenza possibile ed armonica poiché ciò dovrebbe essere il fondamento del vivere comunitario della nostra società” sottolinea Nicola Pascucci, consigliere comunale della ‘Città che vogliamo’, la lista che ha tra le sue file anche il presidente del Consiglio comunale di Fermo Francesco Trasatti.
“Ciccioli vorrebbe la famiglia costruita in modo arcaico, con il padre che detta le regole e la madre che accudisce la prole. Il tutto in un paese dove piangiamo ogni settimana donne vittime di femminicidio, un dramma che ci ricorda spesso come l'autonomia e la libertà delle donne sia purtroppo, in alcuni casi, ancora fortemente e culturalmente osteggiata, tanto da arrivare alla morte” prosegue Pascucci.
Che ricorda anche il passo falso del capogruppo di Fdi di pochi giorni fa: “Si è distinto per dichiarazioni poco lungimiranti riguardo l’interruzione di gravidanza considerandola una battaglia di retroguardia e paventando il rischio di una sostituzione etnica a causa della bassa natalità italiana (come se gli argomenti fossero in qualche modo collegati). Questo sì, è un pensiero di retroguardia, altro che la battaglia sull’aborto per il quale si sono spese generazioni di donne”.
Pascucci crede nei diritti e non ha problemi a manifestare il suo pensiero: “È necessario vigilare perché queste posizioni non divengano prevalenti nel panorama politico e culturale non solo regionale, vanificando anni di battaglie politiche e sociali. Abbiamo apprezzato come in questi giorni colleghi di partito ed esponenti della politica locale, alleati o simpatizzanti dello stesso, abbiano preso le distanze, privatamente e pubblicamente, da tali esternazioni. Per quanto ci riguarda, come lista civica democratica e progressista, adotteremo tutte le azioni politiche possibili per contrastare ogni deriva nostalgica nel senso più deteriore del termine”.
Stessa lunghezza d’onda per Paola Gaggia, altra consigliere di maggioranza per la lista ‘Non mi Fermo’ che fa capo a Mauro Torresi: “La Famiglia intesa come è nella realtà, non è un’espressione così riduttiva come la definisce Ciccioli, limitata all'unione di un uomo e di una donna, è bensì il luogo dove i figli vengono allevati, cresciuti, ricevono, amore, educazione e tutti gli elementi necessari a diventare adulti liberi e cittadini del mondo.
Il valore della parola famiglia non può e non deve essere sminuito da nessuna bandiera e/o ideologia, perché a mio avviso l'importanza della stessa non è data da chi, quanti e come è costituita: il valore aggiunto ed imprescindibile che ha la parola famiglia è l'amore nella miglior accezione del termine e proprio l'amore non ha bandiere, colori e ideologie”.
