FERMO – La pandemia non può cancellare i problemi politici. Che a volte diventano pure civili. “La Giunta nominata dal presidente Acquaroli va contro la parità di genere, vista la presenza di soltanto una donna su sei assessori. Un fatto grave che fa diventare le Marche fanalino di coda nella importante materia dei diritti civili” sottolineano Marta Ruggeri e Simona Lupini, Consigliere della Regione Marche e componenti del Gruppo Movimento 5 Stelle.
Parola che fanno seguire da atti: “Vista la scarsa sensibilità del presidente che, come giustificazione, si ferma al rispetto di presunte sterili attuali normative, stiamo presentando un'apposita Proposta di Legge per modificare lo Statuto Regionale, così da prevedere, nella nomina dei componenti della Giunta, che ogni genere sia rappresentato in misura di almeno un terzo.
Non è affatto un buon segno che la parità di genere venga garantita da una norma quando invece dovrebbe essere frutto di un naturale comportamento - ribadiscono - ma su certe tematiche non bisogna mai arretrare”.
Ora si attendono un segnale dal Consiglio: “Auspichiamo, quindi, che sulla modifica dello Statuto, ci sia la totale convergenza, in modo da sanare una situazione che risulta non in linea con l'epoca moderna. Certe tematiche, peraltro, non devono avere colorazioni politiche ma appartengono alla sensibilità delle singole persone e sono patrimonio dell'intera società”.