Il parco nazionale dei Monti Sibillini si arricchisce di nuovi cervi. A vent’anni dal primo intervento che permise nel 2005 il ritorno del cervo nel suo ambiente naturale, prosegue il progetto di riqualificazione faunistica.
L’ultimo esemplare documentato risale al 1825, poi è arrivato il primo rilascio di quindici esemplari nella zona di Castelsantangelo sul Nera. L’Ente parco li ha monitorati grazie a un radiocollare collegato con la Forestale.
"Il ripristino degli equilibri ecologici non è solo una delle priorità del Parco, ma anche un’opportunità per valorizzare il territorio nella sua interezza, dal punto di vista ambientale, storico e culturale. La reintroduzione del cervo - spiega Andrea Spaterna, presidente del Parco - rappresenta un successo straordinario, che arricchisce la biodiversità dell’area e consente ai visitatori di vivere l’emozione di ascoltare e talvolta persino osservare questi magnifici animali nel loro habitat naturale, contribuendo a una maggiore sensibilizzazione sulla tutela della fauna selvatica e sull’importanza di un ecosistema in equilibrio".
Da quando il progetto è partito, sono 79 i cervi reinseriti provenienti anche dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dalla Riserva del Monte Peglia e dalla riserva dell’Acquerino. L’obiettivo era quello di ricostituire gli ecosistemi originari, fornendo anche maggiori risorse naturali per carnivori come il lupo e l’orso bruno marsicano, ma anche di valorizzazione socio-economica territorio, per il richiamo turistico legato alla presenza di questo splendido animale” conclude Spaterna.