PORTO SANT’ELPIDIO – Si avvicina il voto a Porto Sant’Elpidio e il circolo di Legambiente scrive il suo manifesto con la speranza che il futuro sindaco ne tenga conto.
Cinque i punti chiave da cui partire per le prossime scelte amministrative: puntare sulle rinnovabili; creare comunità energetiche; fermare il consumo di suolo; basta con ‘subito, purché si faccia’ magari a discapito delle materie prime; istituire la “Consulta ambientale e urbanistica”, un luogo di scambio di pensieri come già sperimentato con successo in passato.
Ci sono poi i tre macro temi da affrontare. Il primo riguarda la Fim: “Acquisire l’area per completare la bonifica e restaurare la cattedrale. Bisogna poi ridurre le previsioni urbanistiche e progettare un parco naturale a boschetto e radure e infine far sistemare l’area fronte mare, attualmente recintata e abbandonata” spiega la segretaria Katia Fabiani.
Secondo tema è quello del lungomare e della zona Orfeo Serafini: “Bisogna lasciare uno spazio libero a verde presso l’Orfeo Serafini. Prevedere la cosiddetta Piazza Verde a mare, togliendo i camminamenti circolari previsti a nord dell’attuale progettazione. Nel piano bisogna anche salvaguardare le superfici verdi demaniali e comunali prevedendo spazi destinati ai picnic, al piccolo commercio stagionale”. Qui arriva uno dei punti sicuramente più delicati. Legambiente chiede di “convertire i finanziamenti per le scogliere a favore di interventi su lungomare e retrospiaggia, con previsione di arretramento degli stabilimenti balneari”.
Altra ambizione è quella di far partire i contratti di fiume e di aderire al Parco marino, oggi previsto fino a Pedaso. C’è poi il recupero dell’area Tenna con la rivalutazione delle specie, a cominciare dalle dune che sono un vero ecosistema. Macro progetto è quello dello spostamento del lungomare sud a monte con realizzazione della viabilità a ovest della Cattedrale e a est della ferrovia, lasciando il lungomare attuale come zona pedonale in stile Porto Potenza, creando un unico asse con via Pesaro.
C’è poi l’area Ligmar: “Un parco pubblico alberato e una sede permanente anche in forma collettiva per tutte le associazioni”. Per no sbagliare, infine, Legambiente chiede di essere convocata, in forma consultiva, in sede di Commissione Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente