FERMO – Insieme tutti i livelli degli enti locali, dai presidenti delle quattro Regioni del sisma ai 138 sindaci del cratere, dai vescovi delle nostre diocesi ai prefetti, dai rettori al mondo professionale.
“Siamo chiamati a riuscire nella grande della ricostruzione. Essere tutti qui restituisce il modo evidente il senso del ‘camminare insieme’ verso un futuro di nuova speranza e di sviluppo per le nostre comunità” sottolinea Guido Castelli, commissario alla ricostruzione, che ha guidato la maxi delegazione in udienza da Papa Francesco. Con lui anche il governatore Francesco Acquaroli.
Il pontefice ha parlato a lungo, dimostrando anche grande conoscenza della situazione, che ha già visto in passato con i suoi occhi, arrivando a citare anche Next Appennino, “il programma di rigenerazione socio-economica che punta su tre principi: sostenibilità, natura e mutamenti climatici”, voluto da Castelli con il supporto della Svem guidata da Andrea Santori.
“Quella del terremoto – ha esordito Papa Francesco - è un’esperienza devastante, sia fisicamente che moralmente, perché fa crollare in pochissimo tempo ciò per cui si è lavorato per generazioni, e fa sentire fragili e impotenti. Eppure noi oggi, mentre ricordiamo con dolore la tragedia e le vittime, ai cui parenti voglio rinnovare la mia vicinanza, possiamo, grazie alla vostra perseveranza e lungimiranza, parlare anche di significativi passi avanti nella ricostruzione”.
A colpire il Papa “lo spirito di collaborazione può vincere ostacoli e incertezze, costituendovi «in un “noi” che abita la Casa comune», perché dalle macerie possa nascere qualcosa di nuovo. Avete saputo cogliere l’opportunità per un nuovo inizio”.
Parole che hanno fatto bene a Castelli: “Una giornata che ha dato ulteriore linfa all’unità e alla coesione che lega la grande comunità dell’Appennino centrale. Dopo undici mesi da Commissario i dati parlano finalmente di un cambio di passo”.
Ha dato anche spunti Papa Francesco: “Ha toccato temi decisivi, che riguardano molto da vicino il lavoro che quotidianamente svolgiamo. In partico lare - aggiunge Castelli -, quello legato alla sostenibilità ambientale, che è strettamente connessa con la ricostruzione nel cratere, che si sviluppa attraverso il rinnovo del nostro patrimonio edilizio. Non a caso anche noi, così come Papa Francesco, saremo alla Cop 28 a Dubai dove la Struttura commissariale presenterà il suo modello di ricostruzione: una buona prassi che prevede di affrontare e gestire l’avanzare della crisi climatica favorendo la presenza dell’uomo e il ripopolamento di questi territori. Il contrasto alla crisi demografica, che da tempo affligge l’Appennino centrale, e il contrasto alla crisi climatica sono due facce della stessa medaglia”.