FERMO – Un nuovo primario per il Murri di Fermo che va a coprire un settore delicato come è quello delle dipendenze patologiche. “Giorgio Pannelli – spiega il dg Roberto Grinta - dopo anni di facente funzioni, abbiamo dato una risposta concreta a questo servizio fondamentale perché il direttore ha un'autonomia tecnico-gestionale e clinica normata e quindi può avere poteri diversi rispetto a un facente funzioni".
Non si fermerà qui Grinta, che sta procedendo con la selezione di altri direttori di reparto. “Il servizio di Pannelli è fondamentale. Si vanno a incrociare delle esigenze tra ospedale, territorio e strutture sociali che ruotano intorno al paziente affetto da disturbi da dipendenze patologiche" ha ribadito Grinta.
Per il primario un debutto con novità: "Abbiamo lanciato un ambulatorio per il trattamento del tabagismo a Capodarco di Fermo che stiamo ulteriormente strutturando". E poi, la promessa che da anni accompagna il settore, questa volta a farla è Grinta: “Stiamo studiando una diversa collocazione per il Sert (il Servizio Tossicodipendenze, attualmente al piano terra della sede distrettuale di Porto Sant'Elpidio), con una posizione migliore per l'utenza, così come per il Centro Diurno, con un'ubicazione che possa ulteriormente migliorare il servizio”.
Tornando al neo primario, porta con sé 26 anni di servizio alle dipendenze patologiche, di cui cinque da di quest'azienda da 26 anni. Da 5 sono primario facente funzioni”: una lunga esperienza nel settore del disturbo da alcolismo.
“Se c’è una cosa in cui siamo bravi a Fermo è l’approccio multi-disciplinare alle dipendenze grazie a psicologi, assistenti sociali, educatori, medici e infermieri. Tutti coinvolti nel costruire piani terapeutici individualizzati per i nostri pazienti”.
Sono 900 i casi seguiti dal dipartimento del Murri all’anno. “Per ridurre l’impatto di droga e alcool, ci sono quattro step: il contrasto al commercio delle sostanze illegali, di cui si occupano ovviamente i governi e le forze dell'ordine, la prevenzione, la cura e riabilitazione, e la riduzione del danno (quest'ultimo è diventato un Lea). Gli ultimi tre sono i compiti istituzionali di un servizio come il nostro” prosegue il primario.
Se si riesce a pervenire, tanto meglio, “e questo lo facciamo andando nei luoghi e nelle scuole”, altrimenti c’è il supporto e la presa in carico “che allontana anche i pazienti dalla criminalità, i dati dicono che delinquono meno rispetto a quelli che non lo sono”.
Si considera un clinico un clinico che ama stare a contatto coni pazienti, “e quindi continuerò a farlo anche ora da primario. Se c’è una cosa che mi preoccupa . conclude Pannelli - è che si è passati dall’eroina alla cocaina, spesso assunta insieme a sostanze alcoliche. C'è la percezione che sniffare o fumare una droga sia meno pericoloso rispetto all'ago. Invece anche cocaina e crack hanno effetti devastanti".
r.vit.