BRINDISI – Nel basket bastano pochi secondi per cambiare una partita. Dopo la tripla di Udom per l’82-79, dopo che Brindisi aveva preso tre rimbalzi consecutivi, la partita della Vl sembrava un’altra incompiuta. Poi, accade che Simone Zanotti non tremi e pareggi e che, dopo un time out di coach Vitucci, Chapel riesca a sbagliare la rimessa regalando il contropiede a Jones (84-86).
È il sorpasso. Del resto, la partita tra Brindisi e Carpegna Prosciutto è stata un continuo alternarsi davanti nel risultato.
Pesaro ha carattere, ma soprattutto ha gioco. Le conclusioni da tre punti costruite dalla Vl sono da manuale. Merito senza dubbio di coach Banchi, ma anche il fatto che da capitan Delfino in giù, gli esterni marchigiani amano passare la palla, permettendo così agli schermi di arrivare fino in fondo.
Se in contropiede Delfino penetra e vedendosi raddoppiato anziché forzare si ferma con un arresto a due tempi, apre per il lungo che immediatamente ribalda e Larson segna da tre, il basket ha vinto.
È andata così un po’ per tutto il match con Brindisi che si è aggrappata alle braccia muscolose di Perkins e all’estro di Redivo. Gli equilibri della VL, dall’arrivo di Lamb, sono completamente cambiati. L’ala è una alternativa credibile in ogni possesso offensivo. Sa penetrare, sa tirare da fuori, è preciso ai liberi. Certo, ogni tanto esagera, come nell’ultimo minuto e mezzo, ma è anche quello che la palla se l’è andata a prendere, senza tremare, prendendosi anche le responsabilità di un buon Delfino, uscito di scena nel momento clou.
Sono due punti d’oro, 88-90, che Pesaro ha voluto. Banchi ha guidato senza lesinare proteste, si è preso anche un tecnico in uno dei momenti più caldi, ma soprattutto ruotando gli uomini e chiamando i time put nei momenti chiave.
Ha raccolto da tutti, Demetrio incluso che anche quando sbaglia poi non si ferma a lamentarsi, ma rientra e chiude in difesa sull’ottimo Udom.
Prova di squadra quindi, con Lamb e Jones un passo sopra gli altri, ma con Zanotti al centro delle giocate fondamentali, considerando che non è un americano e costa un quarto dei compagni Usa.
Il lavoro di Natale ha quindi pagato, ora a Banchi il compito di lavorare sulle paure che ancora tolgono lucidità ai suoi, per cercare di non gettare al vento altri match, come sarebbe accaduto se la tripla di Perkins, presa in pochi secondi, non si fosse fermata sul ferro.
Raffaele Vitali