PORTO SANT’ELPIDIO – Altro che inquinamento. Quello che il mare ha fatto emergere non è un ulteriore blocco di rocce rosse, ma semplicemente un vecchio pennello degli anni ’50 che faceva parte dell’allora sistema di difesa della costa.
Rasserena tutti l’amministrazione comunale dopo che su stampa e social si era paventato un risorgere dell’inquinamento rimosso invece dopo una corposa bonifica dall’Ecoelpidiense, con tanto di certificazione da parte di enti preposti, per conto della Fim Spa nella spiaggia di fronte alla cattedrale.
“Blocchi di cemento, marmi e travertini nel tratto dove si ritrovano per fare kyte surf” spiega l’assessore all’Ambiente Daniele Stacchietti. Un blocco rimasto celato per decenni che la lenta erosione del mare ha fatto riaffiorare. “Non vi sono pericoli di carattere ambientale e di salute; infatti non ci sono elementi inquinanti bensì residui di materiale ferroso, pietre tra cui marmi e travertini e qualche blocco di cemento” prosegue.
Il Comune si era attivato per le verifiche dopo la segnalazione da parte dell’associazione che utilizza il tratto di spiaggia. e così è scattato il sopralluogo che ha sciolto ogni possibile dubbio.
“Domani provvederemo alla rimozione dei materiali meno pesanti per poi terminare l’intervento mediante l’affido delle opere di sgombro ad una ditta specializzata” conclude il sindaco Nazareno Franchellucci.