PORTO SANT’ELPIDIO - L’Associazione Sol. Id. Odv, Solidarité Identités- european volunteers, ha un obiettivo: “Ogni popolo ha diritto a rimanere libero nella propria terra; per una reale uguaglianza, unicità e libertà di vivere con le proprie radici; perché non vogliamo un mondo piatto e monocolore, ma una vita di diversità”. A questa realtà, via neonata associazione Pyxis, il Comune di Porto Sant’Elpidio ha concesso, con delibera di Giunta del 7 novembre, l’uso gratuito del Gigli nei giorni 22/23/24 novembre 2024 per lo svolgimento della Mostra fotografica ‘I volti della libertà’.
“Ci sarà anche una conferenza di presentazione dell’evento in programma per sabato 23/11, dalle 18 alle 19.30; tale concessione viene motivata con la dichiarazione che tale iniziativa “incrementa l’offerta culturale e sociale della Città, costituendo anche un fattore di richiamo e prestigio per Porto Sant’Elpidio”; tuttavia, ad un esame più approfondito dei caratteri dell’iniziativa sia con riferimento ai soggetti promotori sia alle persone di cui è previsto l’intervento nella conferenza inaugurale risulta con evidenza un inquietante legame tra l’iniziativa patrocinata e ambienti dell’estrema destra neofascista” sottolinea il senatore Francesco Verducci in un interrogazione a risposta orale al ministro della Cultura Giuli.
Ma è davvero un’associazione caritatevole? “L’iniziativa – riprende il Pd elpidiense guidato da Carlo Cognigni - è organizzata dall’Associazione Pyxis, che dai social apprendiamo essere nata durante il mese di novembre e il sospetto è che si sia costituita dopo aver chiesto l’autorizzazione al Comune per l’utilizzo del Gigli (richiesta protocollata il 17/10/2024). Insieme all’Associazione Pyxis, si occupa dell’organizzazione l’Associazione Sol. Id. Odv, da cui provengono anche i relatori del convegno. Quest’ultima è collocabile nell’area politica di Casapound. Fa parte, infatti, di tutta quella galassia formata da associazioni e onlus con la quale il partito di estrema destra può concorrere a ricevere finanziamenti pubblici, presentarsi al pubblico con simboli e nomi diversi da quelli con cui sono conosciuti e penetrare sotto altre spoglie in diversi ambiti sociali per aumentare il loro bacino di iscritti”.
Riprende poi il senatore: “Sol. Id. Odv di presenta come associazione “a vocazione caritatevole e umanitaria” operante all’estero, ma è stata spesso accusata di fornire supporto attivo a gruppi estremisti e militari dei paesi in cui interviene: dalle popolazioni boere nostalgiche dell’apartheid in Sudafrica al regime di Assad in Siria; nel 2015, ad esempio, il quotidiano L’Espresso pubblicò delle fotografie delle Black Special Forces birmane con bandiera di Casapound e fascio littorio sulle tute mimetiche, smascherando di fatto l’intento solidaristico con cui l’associazione si promuove pubblicamente”.
Eppure, l’associazione si dà un compito preciso: “Contribuire all’edificazione di un focolare di speranza per un popolo che rivendica il suo diritto a non emigrare. Siamo un gruppo di persone uniti dall’idea di un altro modo di intendere il volontariato, lontano dal nostrano perbenismo di facciata di molti. Uniti da un obiettivo di salvaguardia della ricchezza rappresentata dalla diversità delle culture e possibile solamente attraverso la tutela di quelle identità che strenuamente lottano per sopravvivere oggi in un mondo iper globalizzato”.
Tutto questo non piace al mondo Dem. Che aggiungono un’altra critica: “Desta particolare preoccupazione che l’autore del libro che verrà presentato il 23 novembre – dal titolo “Ucraina, Trincea d’Europa” - è Filippo Castaldini, leader trentino di Casapound e membro di Sol.id” prosegue Verducci.
Aggiunge Cognigni: “Le strade sono due: la prima, che la Giunta comunale non fosse a conoscenza del sottobosco culturale che si cela dietro un’iniziativa del genere e fosse caduta nella svista di concedere un patrocinio, confusa dalle abilità trasformistiche di Casapound? Difficile da credere. La seconda, forse più logica da pensare, è che una Giunta di destra, anche per poter fare la propria piccola parte nel diffondere quella nuova “egemonia culturale” tanto cara al governo nazionale, abbia deliberatamente scelto di patrocinare questo tipo di iniziativa. Ma date tutte le premesse fatte, ci chiediamo come un evento del genere, borderline rispetto ai principi garantiti dalla nostra Costituzione, possa incrementare l’offerta culturale e sociale della città, come da loro scritto in delibera, tanto da garantirsi un patrocinio per la concessione di un luogo pubblico anche emblematico come il centralissimo Gigli. Patrocinio al quale ci opponiamo fermamente chiedendo che venga al più presto ritirato”.
La chiosa finale è di Verducci che interroga Giuli in merito a “quale sia la valutazione dei Ministri in indirizzo rispetto ai fatti evocati in narrativa e quali iniziative intendano intraprendere, ciascuno negli ambiti di propria competenza, per arginare il diffondersi, nello spazio pubblico e in particolare nelle attività di promozione culturale, di messaggi di ispirazione chiaramente neofascista e, quindi, contrari ai fondamenti stessi della Costituzione e della convivenza repubblicana”.
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