PORTO SANT'ELPIDIO - “Ritengo che nessuno possa costringermi ad accettare compromessi e situazioni per combattere i quali il progetto era nato; per lo meno, evidentemente, nelle mie intenzioni. Non riesco ad accettare che quello che era un contenitore di idee e di progetti concreti rischi ora di diventare solo un contenitore di voti da gestire”. Alessandro Felicioni è durissimo con il suo movimento, il Laboratorio Civico.
Non gli sono piaciute certe scelte, certe azioni, certe dichiarazioni. Un certo modo di trattare in vista delle elezioni di maggio. Ma Felicioni si conferma una persona seria e così, diversamente da tanti, non resterà in Consiglio comunale come autonomo: “Provvederò nei prossimi giorni a dimettermi dal Consiglio Comunale cosicché il Laboratorio possa essere ancora rappresentato nelle istituzioni e possa esprimere in tutti gli ambiti le sue idee”.
Felicioni ci ha provato, ancora una volta, a essere il collante di più forze, ma qualcosa è andato storto. O meglio, stava andando sempre più storto. “In questi ultimi mesi il Laboratorio Civico ha fatto scelte che via via si sono rivelate lontane dalla mia visione e dalla volontà che mi hanno spinto ad affacciarmi sulla scena “politica” per cercare di offrire un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica”.
Di fronte a questo, l’attuale capogruppo dice basta. “Non mi riconosco più in alcune dinamiche e prese di posizione che sembrano invece guidate da una logica diversa, volta al solo risultato finale, anche a costo di sacrificare, sull’altare della vittoria elettorale, quei principi che, in definitiva, mi (ci?) avevano spinto a metterci al servizio del paese” prosegue in un lungo posto su Facebook, da tempo diventato il suo mezzo di comunicazione politica.
“Prendo atto della volontà di perseguire una linea politica da me non condivisa ma, così come non pretendo di imporre alcunché a un movimento libero ed autonomo. Questo Laboratorio Civico può andare avanti tranquillamente e perseguire gli obbiettivi che si prefiggerà; lo farà, però, senza la mia faccia e il mio nome. Io resto a guardare cosa succede nella vita politica di Porto Sant’Elpidio, con la libertà e la serenità di poter aderire a qualsiasi iniziativa che sia in linea con le sue idee originarie”.