AMANDOLA - C’è nebbia attorno all’ospedale di Amandola e per la Cgil non è dovuta al maltempo tipico dell’inverno. “A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo e atteso presidio, al netto delle “promesse” sbandierate dalla Regione Marche, non c’è alcuna certezza su quando, quali reparti e con quale dotazione organica opererà la nuova struttura” sottolinea Alessandro De Grazia.
Non solo, stando al segretario della Cgil di Fermo, “il direttore dell’Ast Grinta, nel corso della riunione di ieri con le sigle sindacali, ha confermato l’assenza ad oggi di un cronoprogramma che consenta al nuovo ospedale di operare a pieno regime”.
Nessuno ha idea di quanto partiranno servizi adeguati a garantire il diritto alle cure. “Non sappiamo ad esempio se il pronto soccorso sarà, come è oggi, solo un punto di primo intervento (questo dicono le carte, ndr) o se, come da sempre sostiene l'assessore Saltamartini, si tratterà effettivamente di un Pronto Soccorso, munito di tutte le risorse umane necessarie e soprattutto se, affianco ad esso, saranno previsti tutti i servizi che normalmente rendono possibile il funzionamento basilare di un'unità operativa complessa di emergenza -urgenza (medicina, radiologia, laboratorio analisi, ecc, che ad oggi sono servizi diurni e non h24)”.
Certo è il trasferimento degli attuali servizi attivi dalla vecchia alla nuova struttura nei giorni dal 16 al 18 dicembre, con l'incognita di medicina Amandola, che si trova presso il nosocomio di Fermo. “Di buono c’è quindi la struttura nuova, antisismica, comoda da raggiungere, ma quello che più ci preoccupa è il fatto che, alla vigilia della apertura di una struttura costata complessivamente 33 milioni di euro, tra fondi pubblici e privati, chi doveva, non si sia preoccupato di programmare e finanziare adeguatamente la piena funzionalità” ribadisce De Grazia.
Per questo i sindacati non si fermano e annunciano una mobilitazione, con iniziative anche nei giorni che mancano all’inaugurazione, “affinché la Regione Marche non prenderà coscienza della gravità in cui versa la Sanità fermana, assumendosi una volta per tutte la responsabilità che le compete, quelle di affrontare e risolvere le criticità che da anni denunciamo” conclude De Grazia.