Seconda puntata della nuova rubrica che accompagna i nostri lettori nel mondo degli artigiani, di quella categoria produttiva che è il vero motore dell’Italia. Lo facciamo insieme con la Cna di Fermo.
*Piccole e medie imprese: agosto ha portato una buona notizia. Un obiettivo centrato a pieno da CNA: i sostegni per l’autoproduzione di energia diventano realtà.
Infatti, tra le proposte di revisione al PNRR è stato recepito il progetto presentato dalla nostra associazione sull'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso l'installazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei capannoni delle piccole imprese.
Quali problematiche consentirebbe di affrontare?
Sicuramente aiuterebbe a fronteggiare l’aumento del costo dell’energia per le pmi e a procedere verso una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti.
Una questione su cui abbiamo puntato l’attenzione già più di un anno fa, al fine di accelerare la capacità di messa a terra delle risorse, rispettando le scadenze del Piano: si tratta di riuscire a sfruttare l’enorme potenziale offerto dalle piccole imprese, incentivando l’autoconsumo tramite gli investimenti aggiuntivi da parte delle imprese private.
I vantaggi? La crisi energetica ha reso ancora più evidenti alcune debolezze strutturali del sistema energetico italiano: interventi di questo tipo devono acquisire centralità ed urgenza. I vantaggi quindi sono considerevoli, per l’Italia e per le aziende, perché la proposta CNA non comporta consumo di suolo, tutela il patrimonio paesaggistico, riduce le emissioni, genera risparmi sulla bolletta, riqualifica gli immobili produttivi e contribuisce a ridurre la dipendenza energetica da altri Paesi.
L’intervento che abbiamo promosso può coinvolgere fino a 200mila le micro e piccole imprese che possono essere coinvolte, con una nuova potenza installata di quasi 9 GW, senza consumare territorio.
Una buona notizia, in un quadro generale che per chi fa impresa, o vorrebbe farla, che resta governato dall’incertezza e dalle criticità. Ci servono dei punti fermi.
Sta calando la voglia di intraprendere, si investe sempre meno, la fiducia delle imprese sta diminuendo, quando invece l’impresa diffusa può e deve essere il centro della spinta del paese in crescita.
La politica del rialzo dei tassi d’interesse adottata dalla Banca centrale europea per contenere l’inflazione sta avendo effetti deleteri sulle attività economiche e sulla vita di famiglie e imprese. L’andamento del prodotto interno lordo registra un rallentamento per via della debolezza della domanda interna, chiaramente fiaccata dall’aumento dei prezzi e dei tassi d’interesse.
Per questo è necessario accelerare gli investimenti pubblici previsti dal Pnrr e studiare rapidamente le misure che devono essere inserite nella prossima Legge di Bilancio per sostenere gli investimenti privati e la crescita della produttività.
*Andrea Caranfa, Direttore Generale CNA Terr.le Fermo