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Orgoglio marchigiano:"Il Micam conferma che il nostro distretto è il numero 1. In arrivo bandi regionali per formare in azienda i giovani"

21 Febbraio 2023

MILANO – Valentino Fenni e Fabrizio Luciani, presidente dei calzaturieri e di Confindustria Fermo, parlano di “grande Micam” e di “imprenditori col sorriso”. Le ragioni sono molteplici e sono anche quelle che fanno guardare con fiducia al futuro, pur dovendo affrontare difficili partite, come quella del ricambio generazionale dentro le aziende.

Si punta a raggiungere i 30mila visitatori, sarebbe una crescita del 15%. Noi marchigiani con 108 aziende siamo sempre il riferimento. Numeri simili all’ultima edizione, ma abbiamo preso più metri quadri. Siamo azionisti di maggioranza del Micam” introduce Fenni.

Davanti agli occhi di tutti ci sono i primi due giorni con corridoi affollati e stand pieni. “Dobbiamo fare dell’ottimismo la benzina per affrontare lavoro da fare. Le aziende vanno accompagnate sui nuovi mercati, sapendo che servono importanti investimenti per avvicinare le nuove generazioni. Pensiamo a bilanci sostenibili e welfare aziendale che le imprese devono perseguire. Sul Micam, capiremo presto se il giorno in più è funzionale o sarà necessario tornare a tre giorni” aggiunge Luciani.

Quello che è chiaro a tutti è che se l’impresa va bene, sono più serene le maestranze. “E poi c’è tutto l’indotto che anima Lineapelle”. Tutto questo per Fenni ha un solo vero significato: “Noi siamo un distretto completo, dalla scarpa da ciclista allo stivale da cavallo, dalla sneaker alla derby. Siamo la Champions del settore”.

Che scarpe si indosseranno nel prossimo inverno non è chiaro, ma le sneakers non mancheranno. “Ma c’è un grande ritorno dei mocassini e degli stivali, soprattutto tanti accessori. Se vogliamo, sarà una stagione urbaan chic” precisa il presidente della più importante sezione calzaturiera italiana.

Il distretto si è confermato un riferimento, anche politico. Non per niente al fianco della ministra Santanché a tagliare il nastro c’era la sottosegretaria marchigiana Lucia Albano, perno del Mef. “Stiamo facendo un grande lavoro. Per questo ringrazio il presidente Acquaroli, l’assessore Antonini e soprattutto il consigliere regionale Putzu che guida il tavolo della moda. Sta facendo qualcosa di mai fatto: ascoltare per poter portare proposte concrete e agevolare le attività in vista dei bandi” ribadisce Fenni.

Ma non solo: “A livello regionale si stanno preparando dei corsi di formazione su figure specifiche che mancano al distretto, in base alle indagini fatte: dal finissaggio all’orlatura. Dobbiamo davvero intercettare i ventenni” prosegue. Quello della formazione è il grande tema del Micam, non a caso la presenza dell’ITS a Milano, l’istituto su cui tanto crede anche Paolo Silenzi, presidente di Cna Marche: “Deve essere sempre più professionalizzante.  E soprattutto non deve limitarsi a far imparare un lavoro, deve far capire la forza del distretto, il suo valore, come quello del made in. Se abbiniamo alla pratica un percorso teorico, il fascino è oggettivo”.

Così ci si farà trovare pronti anche all’avanzata sempre più forte dele griffe: “Che io spero scelgano sempre le Marche piuttosto che altri territori. Hanno accentuato la carenza di manodopera, ma ben vengano solo che dobbiamo creare le condizioni perché non siano un problema per le Pmi. Vogliamo sederci al tavolo con i brand, ma prima serve avere il tavolo giusto, con la forza necessaria per far capire che se ci si muove insieme tutti cci guadagnano” conclude Luciani. In perfetta sintonia con Silenzi: “Associazioni, istituzioni e scuole devono, non possono, lavorare insieme e trovare il percorso giusto”.

r.vit.

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