*Raffaele Vitali
Mai come in questo primo maggio il motto dei Benedettini calza a pennello per il Fermano. Prega e lavora, studia e fatica devono diventare la linea guida del distretto calzaturiero.
La piccola provincia ha perso il suo smalto, è evidente. Era il modello studiato dagli universitari di mezzo mondo, il simbolo della ricchezza nata dal lavoro, da quel labora che iniziava presto, spesso dopo la terza media, qualcuno dopo il diploma, magari preso a Pesaro, dove c’era uno dei centri di formazione più ambiti.
E proprio a Pesaro inizia la nuova vita di don Sandro Salvucci, parroco di quella Montegranaro che è diventa il simbolo della crisi economica di un settore che però, ancora, è un modello non replicabile, anche dove si paga meno un operaio.
Una figura particolare don Sandro, che Papa Francesco ha voluto arcivescovo, perché dotata di profondità di pensiero e di capacità tecnologica. Quell’accoppiata che i calzaturieri ancora inseguono. E dire che a Fermo c’è l’unico corso di Ingegneria gestionale tra Bologna e Bari, per cui le idee, la logistica, il rinnovamento dei processi di produzione dovrebbero essere all’ordine del giorno.
Ma tutto questo è il domani, oggi è racchiuso nell’ora. Serve un aiuto esterno, è evidente. Chi ha fede, come le centinaia di montegranaresi che seguiranno don Sandro nel suo insediamento, ha un alleato in più.
Chi invece è figlio dello studio laico, non può che pregare di trovare la forza di sfidare il destino diversificando i mercati, capendo che la Russia per quanto ancora florida non può essere il futuro di un mondo che sta cambiando, e soprattutto di riuscire a entrare nella Zes e ottenere così quella decontribuzione del costo del lavoro che renderà di nuovo competitiva la manifattura marchigiana.
Ma anche qui ne serve tanta di fede per credere che i politici completeranno un percorso secondo i tempi dell’economia e non della chiacchiera.
Ora et labora quindi, con un arcivescovo in più nel motore per una provincia che da prima della pandemia ha nella cassa integrazione e nella chiusura delle fabbriche due compagne di viaggio, ma anche la consapevolezza di saper attrarre, vedi le griffe arrivate e in avvicinamento, e di produrre, almeno fino a quando ci sarà qualche orlatrice in giro.
*direttore www.laprovinciadifermo.com