GROTTAZZOLINA - Se si trattasse di un quadro, diremmo che cambia la cornice, ma non il paesaggio. Due giorni, con declinazioni diverse ed un unico obiettivo: quello di provare il volley entrando nel mondo del club più rappresentativo del territorio provinciale, ovvero la Scuola di Pallavolo M&G, i cui alfieri parteciperanno al prestigioso campionato di A2 sotto l'egida Yuasa Battery.
Si inizia sabato (dalle ore 15:30), nella centrale operativa della società, ovvero il Palasport di Grottazzolina che a breve verrà arricchito con due nuove tribune per accogliere nuovi tifosi ed appassionati. In campo, anzi nei diversi campi installati sul taraflex dell'impianto di via Fonte San Pietro per l'occasione, spazio invece a tutti coloro che vorranno provare il volley entrandovi dalla porta principale, ovvero quella che conduce agli spogliatoi dei campioni. Campioni che, peraltro, saranno in campo proprio insieme ai piccoli, avvicinandoli a questo magnifico sport e dispensando loro consigli preziosi che li hanno portati nel tempo, con impegno e sacrificio, a giocare ai massimi livelli. Come Riccardo Vecchi, nato e cresciuto con addosso la maglia grottese ormai "tatuata"; o come Daniele Fedrizzi, che del volley ha vissuto anche l'emozione più grande, che è quella di indossare la maglia della nazionale.
Un pomeriggio, dunque, all'insegna del sorriso e della condivisione, del divertimento e della possibilità di mettersi alla prova, per capire se questo sport e questo "mondo" possano o meno diventare la casa di tanti giovani del territorio.
Anche per questa stagione sportiva i corsi di volley, per i bimbi e le bimbe, saranno dai 5 anni in su, senza dimenticare il settore giovanile per i più grandi, con l'importante novità di due nuove sedi, Servigliano e Montappone, oltre alle usuali Grottazzolina e Montegiorgio.
E domenica si replica, stavolta all'aperto, nel meraviglioso borgo di Grottazzolina a due passi dalla piazza principale del paese (dalle ore 16). Sempre di pomeriggio, sempre con la Serie A a "vegliare". Il volley come mezzo, per formare nuovi atleti e, soprattutto, nuovi uomini. E i campioni lì, come testimoni di ciò che, mirabilmente, un giorno raccontò Alex Zanardi: ci si può drogare di cose buone, e una di queste è certamente lo sport.