di Raffaele Vitali
FERMO - Due fermani alle Olimpiadi. Due atleti, Carlo Macchini e Mario Macchiati, cresciuti alla Fermo 85, la società di ginnastica guidata da Alvaro Luzi e Rita Sacripanti. Una copia dentro e fuori dalla palestra, ma soprattutto due veri appassionati di questo sport che richiede tanti sacrifici ma che poi, all’improvviso, sa regalarti una emozione indescrivibile. “Il primo allenamento dopo i tre anni, poi avanti fino alla maggiore età, ma seguiamo anche atleti universitari” racconta l’insegnante che accompagna parole chiare e semplici all’esplosività dei suoi capelli colorati.
Sono 250 gli atleti under 18 iscritti alla società che copre tutti i settori della ginnastica artistica, maschile e femminile, oltre quella ritmica, al fitness e all’aerobica. “E oggi – proseguono Sacripanti e il presidente Luzi – dopo 39 anni festeggia due atleti alle Olimpiadi e una quadra under 19 promossa in serie B”.
Di una cosa no hanno dubbi i fondatori della società: “Nella ginnastica artistica il lavoro ti premia, il talento poi aiuta. La costanza e la determinazione del ginnasta o della ginnasta fanno la differenza. Noi abbiamo scelto di partire dai più piccoli, di formare e seguire dall’inizio il percorso dell’atleta. Che ha alti e bassi, ma non perde mai la passione”.
Pensandoci, sembra incredibile. “Fermo, come percentuale tra olimpionici e abitanti è la migliore delle Marche” ricorda la responsabile Coni provinciale Cristiana Marinelli. “Una piccola società in una piccola città che produce due atleti alle olimpiadi su cinque. Un caso eccezionale, irripetibile. Almeno per adesso, ma noi – riprende Luzi – stiamo investendo sugli Juniores che prenderanno la loro eredità. Ieri sera discutevamo come provare ad arrivare in serie A e sul fatto che dopo anni di atleti arrivati anche in prestito per farci completare la squadra, nel 2025 avremo un roster tutto made in Fermo 85. Se saremo promossi, la soddisfazione sarà altrettanto grande”.
Ma servono determinazione, impegno, sacrificio, ambiente. “E sull’ultimo punto Fermo mette sul piatto anche il centro federale, che è un grande aiuto, è il luogo dove possono aspirare di arrivare i nostri atleti. Il nostro compito è portare i ragazzi al livello da centro tecnico”.
Macchini e Macchiati, mentre parlano l’insegnante e il presidente, restano in silenzio, ascoltano. È il loro momento, ma alla Fermo 85 devono tanto, tantissimo. Sono diversi in tutto i due olimpionici. Macchini è sempre sorridente, Macchiati più serio, si scioglie difficilmente.
E lo ammette: “Ancora non mi godo il momento, penso che lo capirò il giorno della cerimonia e appena sarò in gara. Ne ero sicuro che sarei arrivato a Parigi, ma è incredibile”. Carlo ‘bistecca’ Macchini invece è un fiume in piena, lui parlerebbe per ore: “Ci ho creduto fino all’ultimo, ho anche chiesto aiuto a Babbo Natale a dicembre. Perché credere nelle cose è fondamentale. Alla fine ho pianto, ma oggi è solo gioia, condivisa con la mia famiglia e la Fermo 85”.
Per loro tiferà tutta la città, e no solo. Lo dicono bene il sindaco Paolo Calcinaro, che gli ha regalato un kit tra cappellino e maglietta con il simbolo della città da indossare, il prefetto di Fermo, Edoardo D’Alascio, uomo di sport che ha già pronto “un tour nelle scuole perché siete gli esempi che i ragazzi devono conoscere”, e l‘assessore Alberto Maria Scarfini che esalta il lato umano, oltre che sportivo, dei due ginnasti: “Un vero esempio, la riprova che con il sacrificio e l’impegno si arriva dove si vuole”.
Lasceranno Fermo nel fine settimana, poi da Roma il volo per Parigi insieme con la delegazione azzurra “e solo l’idea di ritrovarci con tutti i migliori atleti è incredibile. Il tempo di ambientarci e saremo in gara, perché il secondo giorno delle Olimpiadi è quello della ginnastica” spiegano.
Fermo è pronta ad accendere gli schermi, ma anche ad aprire le porte della palestra perché con Alvaro Luzi e Rita Sacripanti, affiancati da allenatori e staff di alto livello, parallele e sbarre sono sempre in funzione. Nuovi campioni cercansi.