di Raffaele Vitali
FERMO – “La rinascita della scuola”. Fondato nel 1939, il liceo Temistocle Calzecchi Onesti, vive “un momento epocale. È l’inizio del futuro” sottolinea la dirigente Marzi Ripari, in un radioso completo rosa. Per tutti tranne sette classi che il Tco lo vedono con il binocolo dal Fermo Forum, dove sono collocate in attesa di tempi migliori, ovvero l'ulteriore recupero di spazi all'interno della stessa Provincia fino all'ampiamento del Liceo per cui si stanno cercando finanziamenti.
La Provincia schiera il quartetto di punta (Moira Canigola, Stefano Pompozzi Ivano Pignoloni e Sandro Vallasciani) dopo un anno e mezzo di lavori che hanno cambiato lo Scientifico, rendendolo sicuro e antisismico. Una scuola che sa evolversi, prima il Linguistico, poi il settore biomedico. “Tutto questo oggi vive dentro una struttura sicura e accogliente”.
Ad accogliere la rinascita è il coro del Tco, composto da 40 tra ragazzi e ragazzi guidata da Carmelina Moschella, che disegna matematica e fisica e da 15 anni dirige il coro. Il sole bacia la cerimonia, a poche ore dalla riapertura delle scuole di ogni ordine e grado. “Speriamo che la buona stella vigili sui prossimi mesi. La scuola è l’esempio della ripartenza” sottolinea Moira Canigola.
Il coro è un po’ l’emblema dello stare insieme, dell’aiutarsi l’un l’altro, quello che devono fare anche le istituzioni. “Un edificio rinnovato e adeguato sismicamente, andiamo oltre il distanziamento”. Sono stati tanti i giorni di lavoro, oltre 500.
“Abbiamo voluto, cercato e realizzato tutto questo grazie a una squadra di bravi professionisti che ci ha permesso prima di intercettare le risorse, poi fare la progettazione, appaltare i lavori ed eseguirli. Un lavoro molto più complesso di quanto si pensi. Ma quando si ha una squadra composta dall’ingegner Pignoloni, il funzionario Vallasciani e il direttore dei lavori Renzi. Collaudo finale affidato all’ingegner Marcozzi”.
La Provincia ha investito 1,7 milioni di euro e a oggi abbiamo un indice di vulnerabilità pari a 1, ovvero il massimo per un edificio scolastico. “Una parte delle classi restano al Fermo Forum, postazione chiave per andare avanti nei lavori. Ma non appena supereremo le emergenze torneranno qui nel polo principale. Stiamo anche valutando un ampliamento dell’edificio per dare modo al Tco di poter programmare anche ulteriori sviluppi” ribadisce la presidente.
La Canigola è vicina al termine del mandato, anche se i sindaci vorranno a dicembre potranno rieleggerla: Un periodo segnato dai problemi delle scuole. In questi giorni abbiamo ricominciato la consegna di vari plessi messi in sicurezza. Questo mi emoziona emi rende felice. Siamo riusciti nonostante le difficoltà, la complessità e il poco personale, a restituire luoghi di sapere. Ma è un inizio, sono tante le scuole in cui sono in corso lavori, per 30milioni di euro dii investimenti”. La Provincia ha fatto i lavori, il comune di Fermo incassa: “Grazie presidente per i lavori che svolgete, segno di una grande attenzione per il nostro futuro”.
Nel dettaglio entrano Ivano Pignoloni e Sandro Vallasciani: “Parliamo di miglioramento sismico, non adeguamento. Il grado di sicurezza che ha questa scuola, a Fermo lo può vantare solo la nuova Betti. Un intervento strutturale, sui corpi della palestra e due corpi principali dell’edificio storico abbiamo sostituito divisori inserendo pareti in cemento armato, creando setti portanti. Poi, rinforzati tutti i pilastri con malte speciali. Certo, i lavori sono stati lunghi, rispetto a quanto previsto. Ma perché eseguiti in presenza dell’attività scolastica”.
Non facile garantire la sicurezza, responsabile è stato Sandro Vallasciani, ma tutto è andato per il meglio. “Finanziati poi con fondi Covid interventi di ristrutturazione e sistemazione degli ambienti, anche esterni” ribadiscono. Dirigere i lavori è stata un’esperienza ‘nuova’ anche per l’ingegner Renzi: “Vengo dal Liceo Scientifico, trovarmi qui come responsabile è stato particolare. Siamo partiti nel gennaio del 2020 e subito è scoppiata la pandemia. Abbiamo dovuto superare difficoltà oggettive, il tipo di lavoro, e di sicurezza. Intervenire dalle fondazioni al tetto non è cosa comune. Ogni giorno una nuova difficoltà, ma il risultato finale è sotto gli occhi di tutti”.
Il grazie finale della dirigente, prima che il coro torni a incantare, è a Sandro Vallasciani: “Ci ha dato serenità. Averlo dentro la nostra scuola è stato il valore aggiunto che ci ha permesso di proseguire le lezioni senza temere nulla” la chiusura soddisfatta di Marzia Ripari.