FERMO – “L'8 ottobre 1943, in via Perpenti a Fermo, una bambina di 4 anni dorme nel lettone con la mamma. La mamma le viene strappata, internata da Servigliano, deportata e gasata ad Auschwitz-Birkenau”. Questo l’incipit di un testo che racconta in maniera dettagliata una pagina di storia del capoluogo provincie.
Protagonista del volume scritto da Paola Giunta La Spada è Grete Schattner e con lei sua figlia Giuliana che ha trovato la forza di raccontare dopo tanti anni quanto accaduto. Ospite d’eccezione la regista fermana d’adozione Maura Delpero, fresca di candidatura agli oscar per l’Italia.
“Nel “Giornata della Memoria della Città di Fermo”, l’8 ottobre, abbiamo vissuto un momento di conoscenza storica con le massime istituzioni, le scuole, il mondo delle associazioni. Un modo per riflettere sull’importanza della convivenza libera e pacifica nel ripudio di ogni forma di razzismo e di ogni ideologia totalitaria” spiega La Spada che poi aggiunge: “L’8 ottobre 1943, da questa strada al numero 16, Grete Schattner veniva strappata all’amore della figlia di 4 anni, internata per 7 mesi nel campo di prigionia di Servigliano e deportata il 16 maggio 1944 a Auschwitz-Birkenau. La città di Fermo, ogni 8 ottobre, ricorda nel ripudio di ogni forma di razzismo e di ogni ideologia totalitaria”.
Un anno fa l’apposizione del targa, quest’anno il momento commemorativo di quando Grete Schattner venne strappata alla figlia Giuliana di soli 4 anni mentre dormivano nel lettone "da due uomini vestiti in abito scuro". Grete sarà poi internata a Servigliano, a Fossoli e poi deportata ad Auschwitz-Birkenau.
Immancabile alla cerimonia Giuliana Vannini, affiancata dal direttore della Casa della Memoria di Servigliano, Paolo Giunta La Spada. “Il libro su mia madre rappresenta il modo per ricambiare l'amore per lei e ricordare alle nuove generazioni qualcosa che non deve più accadere”.
Il sindaco Paolo Calcinaro ha sottolineato che “Fermo abbraccia i valori universali in grado di proiettarci al futuro”. il presidente del consiglio francesco Trasatti, presente davanti alla casa, ha ribadito che “la dolcezza della signora Vannini fa da contraltare all’orrore che ha vissuto, alla tragedia che non va dimenticata soprattutto dalle giovani generazioni perché non si ripeta ed ha invitato i ragazzi a “usare” soprattutto gli occhiali della pace e dell’accoglienza”.
Non è voluto mancare il prefetto D’Alascio che ha ascoltato i racconti dei protagonisti, incluso quello toccante del sindaco di Servigliano Marco Rotoni che è partito dalla visita della senatrice Segre al campo di prigionia di Servigliano, riconosciuto monumento nazionale.
Tante le scuole che hanno aderito, sollecitate come sempre da Alessandra Mancini, presindete del Tavolo della legalità, dal Classico all’Ipsia passando per la Da Vinci e la Fracassetti.
“Fermo con Grete si è riappropriata di una sua radice, in due anni invece il mondo è peggiorato, odio e razzismo dilagano, c’è bisogno di ricostruire con memoria critica il nostro tessuto sociale e culturale” la dura conclusione del professor La Spada.