MONTEGRANARO – La speranza, oltre a vincere, si chiama Galipò. La Sutor domani alle 18 alla Bombonera si gioca un altro pezzetto di salvezza contro Faenza. Il recupero del play è fondamentale, visto che è l’unico in grado di cambiare il ritmo in campo con le sue accelerazioni. Soprattutto in considerazione che non ci sarà ancora Alberti, per lui un infortunio più complesso del previsto.
Faenza è una buona squadra, nata per i play off e per un posto tra le migliori ancora in lizza. Quindi, i romagnoli daranno tutto. Chi da tempo la Sutor la guarda dalla panchina è Angellotti, il play made in Fermano che sta cercando di recuperare da un infortunio al dito della mano destra che ha richiesto un delicato intervento chirurgico.
“Il tendine è ancora molto debole, ma sta bene. Quindi è solo questione di tempo e fisioterapia poi tornerò in gruppo”. Il ‘poi’ significa tornare a palleggiare a metà aprile, quindi difficile rivederlo in campionato, ma è giovane e il recupero deve essere ottimale per non pregiudicare il futuro.
Il play è sicuro che Galipò sarà del match: “In casa diamo sempre qualcosa in più. Loro sono una buona squadra ma noi possiamo vincere contro chiunque”. Considerando le sconfitte di un punto, Angellotti ha anche ragione, ma sarebbe ora di dimostrarlo davvero. “Siamo cresciuti, ma la vittoria manca. Quando perdi sempre il morale ne risente, ma ci pensa il coach. Tutti sappiamo cosa vogliamo e la salvezza è possibile”. play put, tra l’altro, significherebbero per Angellotti la possibilità di tornare in campo: “Vorrei dare una mano, per cui ora bisogni a vincere”.
All’andata Faenza, per non dimenticare, diede una dura lezione ai veregrensi imponendosi per 80-59, ma quella era davvero un’altra Sutor.