FERMO – Mai dire mai quando si parla di Partito Democratico. Quando finalmente, dopo due anni, sembrava essersi risolta la questione ‘nuovo’ segretario, tutto precipita. Ieri sera una lunga riunione tra i vertici Dem di tutta la regione, dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci al senatore Francesco Verducci, ha palesato l’impossibilità di una scelta unitaria. E così, chi già era stato ‘nominato’ sulla carta, decide di fermarsi.
“Di fronte al mutare della volontà unitaria che aveva condotto alla mia candidatura sento, in questo momento, di fare un passo indietro". così l’ex onorevole Irene Manzi chiude la quesitone. Dopo la mediazione della segreteria nazionale era stata indicata come candidata unica al futuro congresso regionale dei Dem, ma ora è evidente che di unità non si può parlare.
Prima si è fatta avanti Manuela Bora, attuale consigliera regionale, poi il vicesindaco di Force, Augusto Curti, a lungo in lizza con Antonio Mastrovincenzo. "Il Pd nazionale mi ha chiesto nelle scorse settimane, di fronte al sostegno espresso nei miei confronti da una parte ampia del gruppo dirigente, di dare la mia disponibilità al ruolo di segretario regionale. Davanti a una chiamata non attesa né cercata mi sono messa a disposizione” spiega
Solo che il sostegno inziale si è poi pian piano ristretto: “Ci sono un sostegno e un consenso ampio da parte di amministratori, iscritti e militanti, ma non è in ogni caso questo il presupposto che ha condotto alla mia candidatura e il percorso in cui essa è maturata. Ringrazio il segretario Enrico Letta, ovviamente è legittimo contarsi e confrontarsi come altri richiedono di poter fare, ma non è per dividerci di nuovo che sono stata coinvolta e ho dato la mia disponibilità” conclude l’onorevole maceratese.