FERMO – Piccolo e prezioso. Eccola l’ennesima donazione che la Fondazione Carifermo fa all’ospedale Murri. Un macchinario che il primario di urologia, Mahmoud Yehia, attendeva per rendere ancora più efficiente la sua sala operatoria.
Uno strumento che permette di intervenire sull’ipertrofia benigna della prostata. Grazie alla precisione che garantisce si può asportare l’adenoma senza aprire la vescica, meno sanguinamento e soprattutto tempi di recupero più rapidi.
“competenza e formazione sono richiesti per utilizzarlo. Ma è qualcosa che – spiega Yehia – cambia davvero il modo di operare i alcune situazioni. Abbiamo il laser per alcune tipologie di interventi tumorali, ma questo strumento era davvero necessario per altre situazioni. Tenere le persone in ospedale meno giorni significa meno impatto psicologico e anche un grande risparmio per il sistema sanitario pubblico”.
Con soddisfazione afferma che “son pochi i centri pubblici che ne sono dotati. Per questo sto formando al meglio le figure del reparto, incluso l’infermiere del blocco operatorio”. Formazione su cui punta la dottoressa Cinzia Acciarri che coordina il reparto di degenza.
Sorride il presidente della Fondazione, Giorgio Girotti Pucci, che ha di nuovo fatto centro investendo 80mila euro su Urologia. “Qui ci sono le migliori professionalità, è giusto dotarle della miglior tecnologia. Dove possiamo, interveniamo” ribadisce. Il reparto di Yehia nel 2024 ha portato a termine 1200 interventi. Chi incassa è Roberto Grinta, direttore dell’Ast: “Cresce la nostra attività chirurgia, questo ci arricchisce ancora. Come presto farà il robot che nei prossimi giorni decideremo se installarlo al Murri o direttamente nel nuovo nosocomio di Campiglione”.