FERMO – Di fronte ai vertici della regione Marche, in testa l’assessore al Bilancio Guido Castelli, che ha incontrato le associazioni di categoria e le istituzioni locali per ragionare sul nuovo settennato dei fondi europei, la Cna ha messo sul tavolo le sue richieste.
“Il primo punto è preparare bandi comprensibili. Vanno ragionati – precisa il presidente Emiliano Tomassini – sulle esigenze delle imprese, piccole e medie ma soprattutto micro. Le finalità devono essere ben definite: investimenti innovativi, occupazione, formazione, internazionalizzazione e transizione sia 4.0 che green”.
Tutto questo senza mai dimenticare l’aspetto chiave, la formazione. “Alle aziende manca manodopera specializzata – riprende il direttore Alessandro Migliore – ed è imprescindibile collegare le risorse da investire negli istituti scolastici a un’analisi socio economica del territorio. Per cui, più fondi per le scuole professionali, aumentando laboratori e qualità”.
La formazione però deve proseguire anche dentro le aziende: “Ci vogliono risorse pubbliche da destinare al datore di lavoro per incentivare questa formazione, oltre ad incentivare la persona che si forma, perché laddove non arriva l’imprenditore, ovviamente limitato nel retribuire una persona alle prime armi, deve arrivare l’incentivo pubblico. È l’unica via per scongiurare ragionamenti di convenienza tra lavoro e sussidio pubblico”.