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Nuove competenze post Covid per la Medicina del Murri. Angelici: “Difficoltà respiratorie, squadre di specialisti per curare i pazienti”

30 Giugno 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – Trasformare una delle più complesse e dolorose emergenze che la sanità abbia dovuto affrontare nella storia, il Covid, in una grande opportunità di formazione e crescita. “Da due anni avevamo in mente questo progetto per non perdere le capacità acquisite durante la pandemia e così mantenerle, aggiornandole”. C’è il primario di Medicina del Murri, Stefano Angelici, dietro il convegno ‘Il paziente con insufficienza respiratoria acuta’.

Non è stato facile, ma grazie al suo team che ogni giorno è impegnato dentro il Murri per rispondere alle continue necessità Angelici ha saputo coinvolgere professionisti di prima fascia, inclusi alcuni suoi colleghi primari di Fermo, da Valeri alla Cola fino alla Paci, e chi lo affianca ogni giorno in reparto come i dottori Postacchini, Astorri, Martino, Stoppo e Pingiotti. Il tutto con il supporto di un partner come NeroGiardini.

“L’insufficienza respiratoria è la via finale comune di molte patologie polmonari. Una problematica molto trasversale, non riguarda più solo rianimazione o pneumologia. Molti casi arrivano in medicina interna e per farlo coinvolgono operatori differenti. Per questo abbiamo voluto questo momento di confronto e ascolto con colleghi che lavorano in reparti differenti”.

Il convegno al Royal, targato Simi (società italiana medicinainterna), è il primo di un trittico. Il secondo si terrà all’Università Politecnica, poi il terzo, se ci saranno le risorse, nel 2024. Il tutto potendo contare sul professor Gianluca Moroncini che è stato uno dei relatori più attesi.

“Il sistema deve essere pronto alle emergenze. Soprattutto il pubblico, perché la sanità privata casomai arriva dopo. La medicina di urgenza va allenata, praticata. Il covid ci ha messo di fronte al quotidiano utilizzo delle macchine per la ventilazione, che vanno accudite ogni giorno. Se non si fa pratica si perdono opportunità di azione, mentre la ventilazione è spesso la miglior risposta medica a una insufficienza di respiro per problemi di cuore, polmoniti e malattie neuromuscolari” prosegue Angelici.

Che su un punto è però chiaro: “Quello che fa la differenza è l’uomo, non la macchina. Per questo siamo qui, servono le persone e serve una squadra. Radiologo, internista, animatore, pronto soccorso: tutte figure che si alternano e capiscono che la difficoltà di respiro, in emergenza, non è un problema cronico. Ma per capirlo serve il team, non basta il singolo professionista”.

È per questo che il tema viene affrontato da chi lavora nel reparto di Medicina. Potrebbe sembrare un nuovo compito per chi è già sovraccaricato, ma Angelici su questo usa una immagine calcistica per far capire come si muove l’internista: “E’ come il centrocampista, corre corre e non fa gol, ma porta la palla e la dà a chi segna. Quindi resistenza, fiato e capacità di creare energia. Quando una paziente ha due patologie d’organo, non basta lo specialista. Ecco che la medicina interna entra in campo con le sue figure poliedriche”.

In Italia ci sono già 14 regioni che hanno affidato la medicina semintensiva ai reparti di medicina interna. “In questo ha fatto da volano il Covid. I pronti soccorsi e rianimazione vedono pazienti con necessità di intubazione e ventilatorie e poi quando sono più stabili arrivano in reparto. A volte direttamente dalla Rianimazione. Per questo – aggiunge la dottoressa Postacchini – dobbiamo formarci e continueremo a farlo. A costo di fare doppi turni per partecipare a un congresso o a un convegno”.

Fermo potrebbe diventare un luogo pilota. Ne è convinto Angelici: “Qui si può studiare l’evoluzione della medicina interna. Unico ospedale, unico pronto soccorso, unico laboratorio, popolazione omogenea. Abbiamo la necessità di crescere e fare un salto culturale. Anche per questo coinvolgiamo le Università, a cominciare dalla Politecnica” conclude Angelici prima di tornare ad ascoltare le migliori metodologie per affrontare insufficienze respiratorie acute dovute a problemi polmonari, cardiaci o neuromuscolari che se ben vestiti con la ventilazione possono evitare di dover essere trattati con tracheostomie o intubazioni.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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