FERMO – Una buona iniziativa si stava trasformando in un autogol. E così l’onorevole Giorgia Latini, stimolata anche dall’opposizione, si è rimboccata le maniche e ha cambiato il futuro di tanti teatri riuscendo a inserirli nel testo unico ‘Dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani’.
“Dopo Sferisterio e Ventidio Basso (inseriti in prima battuta, ndr), altri 60 gioielli dell'immenso patrimonio architettonico teatrale delle Marche potranno avvalersi del prestigioso riconoscimento andando a rafforzare la candidatura Unesco dei 'Teatri storici delle Marche’ da me avviata quando ero assessore regionale spiega la Latini, che è anche segretaria regionale della Lega.
Complessivamente sono interessati dalla normativa 13 teatri della provincia di Pesaro-Urbino, - ricorda la deputata leghista - 14 della provincia di Ancona, 23 nella provincia di Macerata (quella a più alta densità teatrale) 9 nel Fermano e 4 in provincia di Ascoli Piceno.
“I requisiti per la dichiarazione sono chiari: edificazione risalente ad almeno 100 anni, almeno uno tra indubbia qualità storico-architettonica e programmazione rivolta esclusivamente ad attività di spettacolo dal vivo con il concorso finanziario dello Stato. Riconosciamo i teatri, simbolo delle nostre comunità, punto di riferimento e di aggregazione sociale, parte di un vero e proprio circuito virtuoso - commenta la deputata Latini - I teatri monumentali marchigiani rappresentano circa il 15% dell'intero elenco dei monumenti nazionali italiani (408). È evidente il prestigio delle Marche, che hanno una densità di teatri rispetto alla popolazione e al numero di Comuni e un unicum come lo Sferisterio che non ha uguali in Italia”.
Tra l’altro sono quasi tutti aperti e visitabili. “Sostenere nuove forme di gestione degli spazi teatrali con una crescente partecipazione delle compagnie locali e associazioni culturali per creare dei veri e propri teatri di comunità è la direzione ora da seguire”.
Non appena ci sarà il voto in Senato “si potrà procedere con l'attribuzione della qualifica di monumento nazionale per questi teatri”. Soddisfatta ma non troppo l’onorevole del Pd, la maceratese Irene Manzi: “Bene l’inserimento, ma senza fondi siamo di fronte a una occasione mancata”.
La Manzi è capogruppo in commissione Cultura alla Camera e quindi ha seguito l’iter: “Noi abbiamo condiviso l'idea di trasformare i teatri storici in monumenti nazionali, tuttavia riteniamo questo provvedimento parziale e confuso. Una buona idea a cui mancano le gambe per camminare. Abbiamo lavorato intensamente come gruppo Pd per ottenere il riconoscimento di teatri storici marchigiani candidati a patrimonio Unesco come monumento nazionale. Adesso – prosegue l’onorevole Dem - ci aspettiamo che il governo trovi fondi economici adeguati a sostegno di tutto il comparto. Purtroppo, nonostante la soddisfazione per il riconoscimento di numerosi teatri marchigiani, l'elenco dei teatri approvato è inevitabilmente parziale e limitato ed in questo rappresenta davvero un'occasione persa”.
Nel Fermano i teatri interessati sono quelli di Amandola, Campofilone, Fermo, Grottazzolina, Montegiorgio, Monterubbiano, Petritoli, Porto San Giorgio, Santa Vittoria in Matenano. Poi ci sono in Provincia di Pesaro Urbino: Cagli, Cartoceto, Fano, Macerata Feltria, Mondavio, Pergola, Pesaro (Rossini e Auditorium Pedrotti), San Costanzo, San Lorenzo in Campo, Sassocorvaro-Auditore, Urbania, Urbino.
In Provincia di Ancona: Ancona, Arcevia Chiaravalle, Corinaldo, Fabriano, Jesi, Montecarotto, Montemarciano, Monteroberto, Monte San Vito, Osimo, Ostra, San Marcello, Sirolo.
In Provincia di Macerata: Apiro, Caldarola, Camerino, Castelraimondo, Civitanova Marche, Corridonia, Macerata (Lauro Rossi, Sferisterio), Matelica, Mogliano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Penna San Giovanni, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, San Severino Marche, Sant'Angelo in Pontano, San Ginesio, Sarnano, Tolentino, Treia. In Provincia di Ascoli: Ascoli Piceno, (Filarmonici, Ventidio Basso), Offida, Ripatransone.