PORTO SANT’ELPIDIO – La lucida follia di un ragazzo, il protagonista dovrebbe essere un ventenne conosciuto in città per le sue intemperanze, la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato quando in questo c’è lui.
La ricostruzione di quanto accaduto a Porto Sant’Elpidio ieri notte, con il vetro di un’auto in frantumi seguito pochi minuti dopo da una bomba carta piazzata dentro il mobiletto che copre le centraline dell’elettricità: gesti diretti a una persona che poco prima lo aveva rimproverato perché con l’auto andava contromano. Futili, anzi futilissimi motivi. Nessun ferito, fortunatamente, solo danni.
“Quanto accaduto ieri sera in città è la prova che viviamo in un sistema che non fa paura, perché le pene sono incerte e chi compie gesti anche violenti finisce per farla sempre franca” commenta Giorgio Marcotulli, consigliere di Fdi a Porto Sant’Elpidio.
“Il problema, infatti, non è comunale. Noi siamo qui a dire al sindaco di mandare un messaggio chiaro a Prefettura e Governo affinché queste cose non accadono. Perché se c’è chi può fare tutto quello che crede sentendosi impunito, poi il rischio è che accada qualcosa di più grave” prosegue.
La vicenda di ieri, ricostruita dal consigliere, è grave ma più semplice di quanto si spensasse. Il presunto responsabile avrebbe imboccato controsenso con la sua auto la strada. A quel punto, una ragazza che stava rientrando nell’abitazione l’avrebbe richiamato, urlandogli che stava andando controsenso e doveva fermarsi. “Pochi minuti dopo questo fatto, il primo rumore, quello dei vetri rotti. Un sasso era stato lanciato contro il vetro della macchina della ragazza” prosegue Marcotulli.
Si pensava che fosse finita lì, con la rabbia e la paura della vittima per il danno subito. E invece, dopo poco un botto molto più forte che solo per fortuna non ha avuto conseguenze gravi, sarebbe bastato infatti che in zona ci fosse una fuga di gas e l’esplosione sarebbe stata molto più forte con rischi per le persone.
“È questo il momento in cui bisogna agire – ribadisce Marcotulli -, far rispettare la legge. E invece, non si sa come gestire queste persone che se aiutate per tempo non finirebbero per diventare dei delinquenti. Lavoriamo insieme per cambiare questo sistema, chiediamo certezze della pena per difendere i cittadini e per recuperare giovani che altrimenti rischiamo di lasciare alla deriva”.
