FERMO – Meglio non rischiare di ritrovarsi con uno stand pieno di scarpe e vuoto di persone. “Non si può sbagliare nulla in questa fase di difficoltà e paura. Per cui il rinvio dell’Obuv, la più importante fiera calzaturiera della Russia, è la notizia che aspettavamo”. Valentino Fenni, presidente della sezione calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico ha avuto la conferma da Assocalzaturifici nazionale, che con Fiera Bologna e i partner russi sta decidendo la nuova data, che l’importante fiera di Mosca si terrà a maggio. Al momento resta invece confermata la fiera ‘La moda italiana’ a Kiev prevista dall’11 al 12 marzo.
Sul tavolo degli imprenditori anche la nota della Farnesina: “Ha dato delle indicazioni precise, in primis di evitare se uno ha tosse e raffreddore di andare in Russia perché il rischio di essere poi posti in quarantena preventiva è alto, visto che il Governo ha annunciato che provvederà anche a controlli in albergo. Di fronte a tutto questo, meglio fermarsi”.
I calzaturieri fermani si sono confrontati a lungo martedì pomeriggio nella sala conferenze dell’hotel Horizon di Montegranaro insieme ai colleghi della sezione di Macerata. “È emersa la paura per come possano essere trattati gli italiani all’estero, la preoccupazione per il mercato che non ordina scarpe, la preoccupazione che potrebbero non presentarsi i clienti alle fiere. Confrontarsi – prosegue Fenni - è stato importante anche per dare informazioni corrette, evitando quelle che ognuno si crea e cerca da solo”.
Il danno economico potrebbe essere compensato da un ritorno alla tranquillità da qui a un paio di mesi: “Lo sappiamo tutti che questo è il periodo degli ordini. Ma visto il cambiamento climatico, visti i problemi economici che ha attraversato parte del sistema russo e ucraino, lo spostamento potrebbe favorire una ripresa del mercato russo e spingere poi i clienti a ordini con acconti certi. Le nostre aziende dovranno riorganizzarsi per la produzione, perché i tempi di consegna si accorceranno se gli ordini arriveranno a maggio e non a marzo. Ma la voglia di lavorare è l’unica cosa che non ci manca”.