FERMO – Pronti, partenza, via: la Tirreno Adriatico gonfia le ruote. Dal 10 al 16 marzo va in scena la 56esima edizione che toccherà cinque regioni dell'Italia centrale: Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche.
La prima tappa partirà e si concluderà a Lido di Camaiore dopo 156 km, adatta alle ruote veloci del gruppo anche se ci sarà il Monte Pitoro da scalare tre volte nelle fasi iniziali di corsa.
Per velocisti è anche la tappa di Fermo da 169 chilometri, quella che parte a Castelraimondo e termina sul lungomare di Lido. È l’ultima occasione per i velocisti, per uno sprint di classe prima della cronometro conclusiva di San Benedetto del Tronto.
Impegnativa la tappa del 13 marzo con una discesa di quasi 30 km caratterizzata da molte curve e due lunghe e ben illuminate gallerie. La salita finale verso la stazione sciistica conta 22 tornanti ed è lunga 14.5 km. Pendenza media al 7% con punte fino al 12%. Affascinante anche la tappa il giorno prima di Fermo, quella ‘dei Muri’ da Castellalto a Castelfidardo (205 km).
Per Stefano Allocchio, direttore di Corsa di RCS Sport, "abbiamo costruito un percorso sulla falsa riga di quello dello scorso anno con tappe adatte alle caratteristiche di ogni corridore. Crediamo che questa formula sia vincente perché' ci permette di mostrare al mondo, oltre ad uno spettacolo sportivo di altissimo livello, anche territori unici con scenari che cambiano e vanno dalle località di mare a quelle dell'entroterra fino a quelle di montagna. Un ringraziamento particolare va a tutte le istituzioni coinvolte che, anche in un periodo così complicato, si sono adoperate per far sì che la Tirreno-Adriatico si possa svolgere regolarmente e in tutta sicurezza".
Pronto a partecipare Vincenzo Nibali, testimonial delle Marche, due volte vincitore della Corsa dei Due Mari è carico: “La Tirreno-Adriatico è un must del mio calendario di inizio anno, un banco di prova a cui difficilmente ho saputo rinunciare. È stata una gara che mi ha dato grandi soddisfazioni, come nel 2012 e 2013, ma è anche servita per darmi la scossa per il prosieguo della stagione. E poi, c’è una cornice unica come il centro Italia, che ben conosco. Dalla Toscana, dove mi sono consacrato come giovane corridore, alle Marche, un territorio stupendo che ho imparato ad amare recentemente”.