*Raffaele Vitali
Non basta dire ‘non sapevamo che sarebbe caduta così tanta acqua’. Non basta. Vale soprattutto per i politici, in primis i regionali, e poi per i sindaci. Non basta perché dietro l’imprevedibile forza di un nubifragio, che per impatto visivo chiamiamo bomba d’acqua, c’è il prevedibile, ovvero la gestione a terra.
Le estati secche degli ultimi anni provocano una serie di problemi, a cominciare dal sedimentarsi di rami e foglie che pian piano diventano un tappo naturale per fiumi e soprattutto per le fogne, i tombini o caditoie in termini burocratici.
È anche questo che poi dà alla pioggia la possibilità di prendersi spazi non suoi. Purtroppo, un po’ per ristrettezze di bilancio, un po’ per disinteresse naturale dato dal fatto che si parla di qualcosa spesso sotto terra, quasi nessun amministratore investe in quel campo.
Passiamo giorni, settimane, anni a parlare di strade, di ferrovia, ma se va bene trenta secondi di una discussione a discutere di manutenzione ordinaria. Poche settimane fa a Casette d’Ete sono bastati cinque minuti di pioggia torrenziale per far riempire le strade di fango.
Questa volta non era stato il fiume Ete, reo di aver ucciso persone negli anni passati, a esondare ma i tombini. Il motivo, presto detto: erano pieni di foglie e alberi, come dimostrato da chi li ha prontamente aperti salvando le case vicine. E questo vale per i sottopassi di Porto San Giorgio come per quelli di Porto Sant'Elpidio, per stare alla costa dove la forza del fiume spesso si abbina a quella contraria del mare.
Sarebbe bene che questo diventasse un piano regionale straordinario: la manutenzione dei fiumi, che dipendono dalla Regione, e quella delle fogne, per cui però i Comuni hanno bisogno di risorse. Altrimenti, saremo di nuovo, tra poche settimane con l’imprevedibilità dell’inverno, a piangere e a contare danni, affidandoci solo al lavoro dei vigili del fuoco, arrivati nell’anconetano e nel pesarese da ogni stazione della regione, ieri sera erano in 180 al lavoro, della protezione civile e dei tanti volontari.
Ma questo non è degno di un paese civile e moderno.
*direttore www.laprovinciadifermo.com