PORTO SANT’ELPIDIO – Non è stato un processo facile. Perché a fronte della convinzione che il 45enne fermano accusato di omicidio colposo fosse innocente, l’avvocato Massimo Di Bonaventura aveva di fronte una famiglia segnata dal dolore per la perdita di Sara Malloni.
La vicenda risale a sette anni fa, era il 18 giugno del 2014, quando morì in un incidente stradale la 35enne all’ottavo mese di gravidanza. I familiari si erano costituiti parte civile, seguiti dall’avvocato Valeria Montecassiano, e avevano chiesto un milione di euro di risarcimento.
L’incidente si verificò lungo il raccordo Bonafede a Porto Sant’Elpidio. La donna perse il controllo dell’auto e finì contro il guard rail nella corsia opposta, in un secondo momento ci fu l’impatto con il furgone del 45enne che arrivava dal lato opposto e si trovò di fronte l’auto della donna, che stava andando al lavoro da Loriblu.
Il pm aveva chiesto tre anni di reclusione, il giudice ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Di Bonaventura (nella foto) e ha assolto l’uomo, ai familiari arriverà il risarcimento concordato con la compagnia assicurativa, la Lloyd di Londra, del furgone.
Nel 2014 non ci fu autopsia, quindi nessuno è riuscito a dimostrare le vere cause della morte della donna, se per un malore, se per l’impatto contro il guard rail della bretella, se per lo contro con il furgone. Una chiusura che non cancella il fatto e il dolore, ma che non avrà seguito, visto che le parti si sono lasciate in piena sintonia e quindi non ci sarà appello.