Le Marche hanno una incredibile capacità di passare agli onori delle cronache nazionali sempre per fatti poco lusinghieri. Regione ricca di bellezze naturali e artistiche, terra di manifattura invidiata nel mondo, ma sui giornali e in tv finisce quasi sempre per avvenimenti di sangue o dichiarazioni choc.
Come accaduto con Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata, che ha trasformato un convegno pieno di ospiti big, da Santoni al Ceo di Golden Goose passando per il numero uno di Confindustria Moda, in una débâcle mediatica. Senza che nessuno in diretta prendesse le distanze.
Ma lui non è il compagno di banco che gioca col cellulare durante la lezione di italiano. È un imprenditore chi guida la politica economica di una delle principali province per export: le parole hanno un peso e un significato.
Ha cercato di recuperare, ha chiesto scusa, “ho sbagliato nei contenuti e nei modi”, ma resta l’amarezza per l’immagine dell’imprenditore senza cuore così lontano da Olivetti, da quanto dichiara Della Valle ogni volta che va in tv, “prima salviamo la vita di chi ci è vicino”.
Ora tutti a condannarlo, ma quando seduti al bar o in fila alla cassa diremo, o solo penseremo ‘vorrei andare a sciare, vorrei la pista di pattinaggio, vorrei le casette di Natale, vorrei le tavolate con gli amici’, non saremo poi così diversi da lui, con l’aggravante di avere prima condannato l’altro.
Vogliamo un Natale diverso? Basta ipocrisie e finti moralismi, basta con il bravi a casa e aggressivi fuori: la gente muore. Che sia ‘con’ il Covid o ‘di’ Covid poco cambia, ci sono 800 persone al giorno che il panettone non lo mangeranno.
E più crescono i decessi, meno la gente compra perché la paura del futuro è la prima nemica del commercio. Ma questo lo sa anche Guzzini, solo che se lo era dimenticato.
direttore www.laprovinciadifermo.com - @raffaelevitali