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Nel segno di Felice Chiesa: tre giorni di danza e musica. A Porto San Giorgio ballerini da Slovenia e mezza Italia

6 Luglio 2021

di Francesca Pasquali

PORTO SAN GIORGIO - L’arte che allarga i confini. Che fa crescere i giovani. Che porta turismo. Da domani a venerdì, Porto San Giorgio ospiterà l’International artistic days.

Una tre-giorni dedicata a danza e canto. Una settantina i giovani arrivati da tutta Italia e dalla Slovenia, dai sei ai ventisei anni. Le pedane montane alla Capannina serviranno per gli allenamenti dei ballerini. «Come avrebbe voluto Felice Chiesa, per portare avanti l’idea di far crescere Porto San Giorgio», spiega Christian Cartoceti, il presidente di Festival&Contest, che organizza la manifestazione assieme al Comune.

Parla di «grande festa che, attraverso l’arte, si trasforma in amicizia tra popoli e comunità, in una città che fa dell’accoglienza la sua vocazione principale e la declina in mille modi», il sindaco Nicola Loira. «Eventi come questi – aggiunge – fanno bene anche al turismo. Perché prima c’era la sabbia, ma adesso non basta più».

Si partirà domani, alle 21 al cortile Bazzani, con l’intervista all’étoile Liliana Cosi, seguita dal concerto-spettacolo di Nasco Danza, Tutto Danza, della star anconetana di Italia’s Got Talent, David Mazzoni, e di Joe Artid Fejzo. Tutta dedicata ai ballerini arrivati in città la giornata di giovedì. Con il concorso di danza al teatro comunale e i giovani più bravi che venerdì alle 21 si esibiranno al cortile Bazzani. Il migliore vincerà una borsa di studio per San Pietroburgo.

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, ma vanno prenotati prima. Anticipa un «nuovo progetto dedicato al canto corale», la direttrice artistica del festival Zhanna Baibakova. Che dovrebbe partire l’anno prossimo, «con cori da tutto il mondo che canteranno tutti i tipi di musica».

Covid permettendo. Perché, non ci fosse stata la pandemia, a Porto San Giorgio, di giovani talenti ne sarebbero arrivati molti di più. «C’è stata una richiesta molto ampia, ma abbiamo dovuto dire di no», fa sapere Cartoceti. Che, col suo festival, smuove anche «mille persone» tra Italia, Spagna, Russia e Kazakistan. A fare lezione a quelli di quest’anno ci sarà anche Carlos Palacios, l’ex direttore del San Carlo di Napoli.

Giornate piene per i giovani artisti che impareranno tanto, ma si divertiranno pure. «Nel Paese di eccellenza delle arti, purtroppo, musica e danza sono considerate cenerentole nelle scuole. Ma l’educazione artistica è fondamentale per la crescita di cittadini evoluti e colti. Se scuola, enti locali e associazionismo lavorano insieme, possono far crescere il Paese», spiega Annalisa Spadolini, del Comitato per l’apprendimento pratico della musica del Miur.

«Le arti – aggiunge – sono meritocratiche e, in un momento storico in cui il merito prende altri canali, molto formative per i ragazzi. Per questo, devono essere accessibili a tutti». Chiude l’assessora a Cultura e Turismo, Elisabetta Baldassarri, che sottolinea l’importanza di «valorizzare e supportare gli artisti e le diverse espressioni d’arte che spesso sono considerate un hobby e che, invece, sono professioni che richiedono grandissima dedizione, sacrifici e competenza».

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