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Nel giorno di Falcone, tutti in piazza per la Polizia Locale. Encomi e applausi: "Esempio per i bambini, certezza per ogni cittadino"

23 Maggio 2024

di Raffaele VItali

FERMO – Non è piena la piazza, ma la bellezza del salotto cittadino di Fermo aiuta a rendere unica la festa regionale della Polizia Locale.

Il giorno scelto è di quelli iconici, si ricorda il 32esimo anniversario della strage di Capaci dove persero la vita Giovanni Falcone e i membri della sua scorta. “Un giorno in cui dobbiamo dire grazie ai nostri agenti, che svolgono tantissime mansioni: controllo stradale, sicurezza fuori dalle scuole, indagini e tanti servizi comunali, dall’urbanistica all’ambiente. E perfino del turismo, perché spesso il poliziotto municipale è il primo che intercetta chi arriva nelle nostre città e cerca informazioni. È la sicurezza di prossimità. E questo  non è facile” introduce il sindaco Paolo Calcinaro salendo sul palco insieme con il prefetto Edoardo D’Alascio, il vicepresidente della regione Marche, Filippo Saltamartini, il presidente della Provincia, Michele Ortenzi.

Restano un passo indietro il questore e i vari comandati delle forze dell’ordine, dai Carabinieri alla Finanza. “A loro va il mio grazie e lo faccio ricordando il dolore di chi ha perso un proprio caro intento a svolgere il suo lavoro fino alle estreme conseguenze” aggiunge il sindaco che con il vice Torresi ha coordinato la logistica.

La Provincia di  agenti ne ha due, storici e indomabili, che coprono un territorio immenso e svolgono diverse funzioni. “Per noi sindaci – aggiunge Michele Ortenzi, che guida Montegiorgio e la Provincia – sono figure fondamentali, considerando che ogni realtà è sottodimensionata come dipendenti. Svolgono una doppia funzione, sicurezza e relazione con il cittadino. Celebrare oggi nel giorno di Falcone, che ha rappresentano ideali come patria, libertà e giustizia, facendolo con la consapevolezza che lui e gli agenti rischiavano la vita ma non si sono né fermati né piegati. Un esempio da fare nostro e da veicolare alle nuove generazioni, sono contento quindi della presenza dei piccoli studenti”.

Il prefetto D’Alascio è impegnato in un tour per conoscere il territorio, ma soprattutto nel coordinamento delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza in una provincia piccola ma non facile. “Una giornata che nasce nel giorno del ricordo di magistrati, paladini della legalità, degli uomini della scorta, quindi di famiglie che si sono sacrificate per noi. Si usa spesso il termine martire, che ha una origine greca che significa testimone. Il temine ha avuto una eccezione diversa nel tempo, segnata dalla cultura cattolica, di sacrificio, fino a dare la vita. Il messaggio vuole essere questo: ognuno di noi sia un martire, testimone del lavoro al servizio dell’altro, del Paese e della legalità, che deve vincere sempre. Solo con una testimonianza quotidiana possiamo far arrivare il messaggio giusto ai più giovani”.

La chiosa, prima degli encomi, è di Filippo Saltamartini, assessore regionale con delega ala Polizia Locale: “Sindaci, dovete essere orgogliosi del fatto che il comune sia la prima istituzione e la polizia locale sia un perno delle sue azioni. Una funzione fondamentale, ridiamo alla polizia locale la sua dignità, il suo ruolo istituzionale. Oggi ha le stesse funzioni delle altre forze dell’ordine, dipende dall’autorità giudiziaria, ha l’obbligo del segreto sule indagini. Per cui dobbiamo riconoscere a uomini e donne libertà di funzione investigativa. Poi c’è l’ordine e la sicurezza pubblica affidata anche ai Comuni, le grandi investigazioni passano spesso per gli uffici dei Comuni, dall’urbanistica al Suap, da chi consce gli investimenti commerciali. E quindi per la polizia locale. Il sistema deve interagire con ogni livello istituzionale”.

Prosegue poi Saltamartini: “Il 25 aprile e il 2 giugno quando festeggiamo la liberazione e la Repubblica, dobbiamo ricordare i due grandi attacchi il primo è quello dell’eversione del terrorismo rosso e nero, il secondo è quello della criminalità organizzata. Quando con tonnellate di tritolo hanno fatto saltare un’autostrada, hanno attaccato la dignità della sorta democrazia. Senza quegli eroi, l’Italia nel mondo non sarebbe una democrazia avanzata, ma un paese illiberale. Per cui chi è qui deve sentirsi onorato. Ogni comune dovrebbe avere una via intestata a uomini e donne che hanno perso la vita facendo il loro dovere, a chi era al fianco di falcone e Borsellino, lo dobbiamo anche ai loro familiari. L’Italia è una nazione avanzata con una dele più belle costituzioni più belle al mondo e dobbiamo farla vivere, impegnandoci tutti, ogni cittadino e non solo chi indossa una uniforme”.

Partner resta l’ufficio scolastico regionale, visto che diverse scuole hanno partecipato al concorso realizzando lavori che raccontano la Polizia Locale, tra le vincitrici a livello regionaale le fermane Nardi e Da Vinci -Ungaretti: “La mattina prima di incontrare un insegnante, gli alunni incrociano un agente, quello che garantisce il senso di protezione e di comunità. Quelli in servizio, quelli in pensione, quelli che nel loro modo aiutano. Sono la prima presenza della comunità, ricordiamo ogni giorno che essere comunità è anche merito di chi è qui in divisa”.

A chiudere la cerimonia pre onorificenze è Vittorio Palloni, comandante della Polizia Locale di Fermo, il vero padrone di casa: “Il collegamento tra la nostra festa e il giorno della strage di Capaci è importante: la legalità, come ha ricordato il prefetto, è nel servizio ordinario che facciamo ogni giorno. Il nostro primo compito è amministrativo, questo ci mette in contatto con le comunità. Guardia urbana, vigli urbani, polizia municipale oggi polizia locale: non è un cambio di nome, ma di funzioni che cerchiamo di migliorare step dopo step. Se siamo chiamati per i rilievi degli incidenti, per questioni ambientali è perché c’è una professionalità che cresce. Fatemi dire, per una volta, complimenti a noi”.

Lungo applauso, un nuovo brano degli allievi del conservatorio Pergolesi e poi via alle premiazioni, 68 gli encomi in totale tra cui quelli per agenti che hanno salvato persone durante l’alluvione che ha colpito il nord delle Marche, che nel Fermano hanno toccato tre comuni.

Fermo, sei agenti premiati: Riccardo Carosi, Simone Marinangeli, Marco Cupelli, Maurizio Iacopini, Michele Paglialunga, Riccardo Rosettani e

Porto San Giorgio,  l’agente Stefano Fermani.

Porto Sant’Elpidio, gli agenti Irina Koleva, Mrco Rohrssen Di Limina, Fabio Tombari

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