FERMO – Riaprire i musei non è un semplice vezzo per dire siamo belli, ma un segnale al turismo, a quel pezzo di economica che vive di presenze fisiche. Penso ai bar, ai ristoranti, ai B&B e ai campeggi”. Come a fermare ogni possibile critica, il sindaco Paolo Calcinaro usa questa premessa prima di lasciare a Francesco Trasatti e a Sistema Museo la presentazione della ‘nuova’ stagione estiva delle strutture del capoluogo.
“Si riparte con l’orario estivo, tranne che per i musei scientifici e il terminal che apriremo in un secondo momento. Intanto palazzo dei Priori, cisterne romane, tetro dell’aquila e Torre di Palme”. Non sarà facile, ma Fermo ci crede: “Pronti a ripartire con lo spirito del post sisma, quando avevamo ridato vita ai luoghi di Fermo. E nel mentre proseguono tutti i cantieri, a cominciare da Fontevecchia” riprende Trasatti.
Ha un cronoprogramma definito l’assessore al Turismo: “Dopo aver pianificato l‘utilizzo delle spiagge, il 30 maggio aprono i musei e poi ci dedicheremo agli spettacoli dal vivo e alla programmazione estiva che è già ben delineata”.
Del resto, se si vogliono rivedere i turisti in città, “questa mattina c’erano due coppie in piazza” ribadisce il sindaco, servono i musei aperti. “Questo mi fa bene sperare. Siamo partiti dal via, poi il sisma ci ha rimandato al via e ora il Covid che ci rimanda indietro. Ma questa volta c’è un vantaggio potenziale: tutti siamo allo stesso punto”.
Se c’è una cosa che ha caratterizzato i cinque anni di questa amministrazione è proprio il rilancio culturale, partendo dai contenitori. “Si parla di economia reale che ha bisogno del turismo. Non voglio più vedere i ristoranti chiusi il venerdì sera. Spero che tuti in città capiscano che he dietro un museo c’è una leva economica, oltre che promozione”.
Luca Covarelli è il volto nazionale di Sistema Museo, la società che gestisce, tra i tanti, anche la rete di Fermo. “Quanto ha pesato il Covid? L’incidenza dei ricavi mobili è il 40%, 3 milioni, sul bilancio societario che vale 7,5 milioni. Nel 2020, stimiamo di incassare al massimo 750mila euro, il 25%. Queste cifre così importanti fanno capire che va ridiscusso il sistema almeno fino al 2021-2022”.
E Fermo è già pronta a sedersi al tavolo con Sistema Museo, che ha messo in cassa integrazione i suoi 240 dipendenti in Italia, ma intanto la priorità era ripartire.
“Si parte il 30 maggio con un mese di ingressi gratuiti. Saremo aperti dal martedì alla domenica, oltre al primo giugno” precisa Achille Rosselletti, responsabile della società per i musei di Fermo
Le visite saranno ovviamente contingentate: “Prenotazioni via telefono o mail. Ma se uno arriva in piazza non viene cacciato: può prenotare anche in presenza, ma resta preferibile quella telematica”.
Per le cisterne romane (5) e il teatro (3) ci saranno in totale 8 turni di visita in una giornata tipo. Gruppi più piccoli, ma più possibilità di accesso. “Questo significa che se un turista arriva senza prenotazione ha ampie possibilità di trovare posto e nel mentre si muoverà in centro, favorendo altre attività”.
Per capire cosa significa ingressi contingentati, Sistema Museo fa un esempio: 12 persone in contemporanea dentro Palazzo dei Priori per una visita che dura circa 45 minuti.