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Murri sotto stress: raddoppiano i posti di rianimazione, garantite solo le operazioni urgenti

9 Marzo 2021

FERMO – I vaccinati nel Fermano sono 8900 con prima dose somministrata, 2700 con entrambe le dosi. Chi deve fare di più è il mondo delle forze dell’ordine: erano attese 700 persone, si sono presentate poco più della metà. “Questo crea difficoltà di programmazione, perché il sistema si organizza per dei numeri che poi non vengono rispettati” esordisce Licio Livini, direttore Asur 4.

Difficoltà che si somma a difficoltà. E così Fermo è in zona rossa. Cosa cambia per il sistema sanitario? “Registriamo tanti positivi sul territorio, siamo vicini ai 250 positivi su 100mila abitanti. La regione in via precauzionale chiude” riprende Licio Livini. Ma non c’è solo questo: sono aumentati gli arrivi in pronto soccorso di pazienti Covid, oltre ad altre tipologie. “E supportiamo anche altre aree vaste in difficoltà. per questo, una riorganizzazione è necessaria”.

Si è riunita ieri l’unità di crisi dell’Area Vasta 4 che ha definito le mosse: “Restiamo in fase 2 che però guarda alla fase 3. Qualche azione la mettiamo in campo già da domani”. I posti letto di rianimazione da sette a 14, dodici ordinari e due da aggiungere in caso di grossa necessità. “Una richiesta chiara della regione ci ha portato a questo. Vengono ridotte le sedute operatorie e garantite le urgenze e le classiche priorità A. Il nodo sono gli anestesisti che devono garantire la guardia attiva e la continuità assistenziale nella cura Covid”.

Il problema è che il personale della Rianimazione è stanco: “Non possiamo mandare in quell’area qualcuno non formato. Serve avere un percorso definito. Quindi possiamo pescare solo nelle sale operatorie e nelle aree chirurgiche, dove personale è stato formato in questo lungo anno. Stiamo prendendo infermieri dalla graduatoria del concorso, sapendo che però ci serve personale per i punti di vaccinazione: Montegranaro, Petritoli, Porto San Giorgio, Amandola e presto Fermo, dove già ci sono ospedale e dipartimento di prevenzione interessati, incluso il Ddt”.

Ci sono anche due letti puliti nel blocco operatorio per gli anestesisti. “Di nuovo sospese le attività di libera professione e le attività ambulatoriali non urgenti, ad eccezione della radiodiagnostica. Riduciamo i posti letto del quinto piano, dove si trova l’area chirurgica e Urologia, a sedici letti, con due in più per l’area grigia per chi aspetta esito tampone”. Il sesto piano anche cambia e diventano 16 i posti letto, qui si trovano otorino e oculistica. “I pazienti grigi di area medica si troveranno all’interno delle Malattie infettive in uno spazio preposto, isolati e al sicuro”.

La previsione è di proseguire così per venti giorni. “Un tempo massimo legato però a quel che accadrà esternamente”. Questa mattina sono sette i pazienti in rianimazione, 31 a Malattie infettive e semintensiva, 22 in area medica e cinque casi Covid in attesa al pronto soccorso. In totale sono 65 quindi i pazienti ricoverati” prosegue Livini.

Se dovessero servire altri letti, l’Asur pensa a un ulteriore spazio al quinto piano, prendendo tutta Urologia che diventerebbe Medicina Covid 2. “Il nodo restano le forze lavoro, personale, medici e infermieri. Anche per questo teniamo due posti di rianimazione pulita per le emergenze all’interno del blocco operatorio”.

Il dottor Santillo è chiaro: “Dobbiamo fare tutti sacrifici per dare assistenza al Covid”. Ma nel frattempo sono cresciuti i pazienti no Covid. “Abbiamo attivato 16 posti letto di Medicina in un’area che pensavamo di dismettere che si vanno a sommare ai 14 di Amandola. Ci troviamo a gestire due picchi in contemporanea. Chiaro che soffre il pronto soccorso, non è facile muoversi su due percorsi, ma stiamo garantendo i turni anche grazie alla cooperativa”.

Una cosa è certa “fino a che persiste questa difficoltà, i lavori si fermano. sono rallentati i lavori per l’ampiamento dei posti letto di terapia intensiva. Entro il mese prossimo avremo quattro letti completati in più. Purtroppo ci fermiamo al pronto soccorso dove non possiamo oggi installare la Tac che occuperebbe spazi utili”. Fuori dal Murri che accade? La Rsr di Porto San Giorgio non ha riaperto, a Sant’Elpidio le cure intermedie sono Rsa Covid dove ci sono stati gli ospiti del Sassatelli, oggi negativizzati e spostati in altre strutture, a Montegranaro la Rsa è una residenza protetta per pazienti negativizzati”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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