di Raffaele Vitali
FERMO – La sanità fermana va in cerca del nuovo primario di Cardiologia. Terminato il periodo di aspettativa dell’ex dirigente Gabrielli, approdato a Roma, la direzione dell’Area Vasta 4, guidata da Roberto Grinta, ha pubblicato il bando di concorso.
Il posto è quinquennale ed è rivolto a figure con determinate caratteristiche. Chi arriva sa di dover guidare un reparto che a pieno regime conta di 11 medici, oggi sono sei, incluso il facente funzioni. Un reparto che negli anni ha perso figure e che stenta a recuperarle, basti dire che dal concorso per medici organizzato dall’Area Vasta 4, uno solo è entrato poi in servizio al Murri, mentre dalla stessa graduatoria ne ha presi sei Macerata.
Un reparto che nel 2019 ha garantito 690 prestazioni, con una degenza media di 9 giorni, a cui si aggiunge l’attività ambulatoriale con 2685 elettrocardiogrammi, 1341 visite cardiologiche e 45 sostituzioni di pacemaker, per citare alcuni numeri.
Il primario di Cardiologia deve essere un bravo clinico, con esperienza in emergenza. Le caratteristiche sono dettagliate all’interno del bando. Una delle principali richieste è “la conoscenza dei percorsi dell’emergenza-urgenza nelle sindromi coronariche acute, della gestione dello scompenso cardiaco acuto e cronico e dell’approccio alle aritmie ventricolari complesse”.
Il bando era pronto da mesi, fermo nel cassetto dell’ufficio personale. Solo che, nel bando redatto prima dell’arrivo del direttore Roberto Grinta, era stato inserito un altro requisito: esperienza maturata su emodinamica diagnostica e interventiva. Non un dettaglio, ma la conferma che Emodinamica sarebbe prima o poi arrivata a Fermo, come più volte promesso dalla politica.
Ora, il requisito non c’è più. Un messaggio al Murri? Di certo, chi guiderà per i prossimi cinque anni il reparto non deve essere un esperto di emodinamica. Non un segnale rassicurante. Come non è per nulla rassicurante il fatto che il concorso per la Direzione Medica Ospedaliera, vacante da novembre dopo il pensionamento della dottoressa Padovani, sia fallito. Avevano presentato domanda in quattro, ma alla selezione si è presentato un solo candidato. Che non ha superato l'esame della commissione, composta da figure di caratura nazionale come il dottore Gelli, estensore della legge sulla responsabilità del medico.
Ora, l’Asur dovrà provvedere a una nuova selezione e intanto i mesi senza guida di ruolo (dirigente Dmo) per l’ospedale aumentano. Tutto resta nelle mani del dottor Polci, facente funzioni da fine 2020. Ma nonostante ciò la politica, dai sindaci ai consiglieri regionali, resta in silenzio.
@raffaelevitali