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Murri, più tecnologia per Ginecologia: con la laparoscopia 3D dopo l'intervento donne a casa in 48 ore

5 Novembre 2024

FERMO – Un nuovo macchinario in 3D che va ad arricchire il reparto di Ginecologia e Ostetricia. “Un completamento tecnologico reso possibile dalla Fondazione Carifermo, un vero supporto” introduce Roberto Grinta, direttore generale Ast Fermo.

“Per noi la sanità è una priorità. Uno strumento importante, efficace e necessario. Un apparecchio che permette la visione laparoscopica 3D con una risoluzione eccezionale, a chiaro beneficio del paziente. E non sarà l’ultima donazione di questo intenso anno” riprende il presindete della Fondazione, Giorgio Giotti Pucci.

Incassa il primario Alberto Scartozzi: “Nel 2015 la laparoscopia è entrata in reparto, grazie a un primo macchinario donato proprio dalla Fondazione. Con questo nuova strumentazione, una telecamera 4k possiamo avere una visione dei particolari e un accesso, potendo lavorare in 3D, a zone più difficilmente aggredibili”.

Questo comporta una riduzione dei tempi di intervento. “Ma soprattutto una maggiore incisività della chirurgia con una riduzione del ‘danno’ arrecato al paziente. E in più il macchinario permette di usare una tecnologia con mezzo di contrasto che identifica con precisione il decorso dei vasi e quindi permette di valutare al meglio lo stato degli organi, permettendo di andare sul vaso e di evidenziare, in particolare per la chirurgia oncologica, i linfonodi sentinella”.

Un’azione selettiva che riduce le complicanze come i disturbi del circolo linfatico. “Possiamo usarla per ogni intervento, anche il prolasso approcciamo in via laparoscopica. Un apparecchio che ha un utilizzo molto ampio. In attesa della robotica, abbiamo una grande livello di precisione” ribadisce Scartozzi ringraziando Girotti Pucci, il presidente Palma e il predecessore Grilli che ha avviato il percorso laparoscopico con la prima donazione.

La dottoressa Ercoli è la coordinatrice del reparto: “Cresce la lista di attesa, il reparto è sempre più attrattivo. Ma crescono anche gli interventi, che sono sempre più importanti e complessi. Lo vedo dalle carte, ogni anno stiamo migliorando. Il paziente da noi arriva via medici interni ed esterni ed entrano in lista per classi di priorità. Certamente la lista di attesa sfora la scadenza fisiologica, magari un paio di mesi, ma tutte vengono operate in base alla priorità e per quanto necessario. Siamo un reparto che possono definire eccellente. Le donazioni e gli strumenti nuovi non possono che favorire lo sviluppo”.

A livello di interventi d’attesa per gli interventi chirurgici in base ai Lea “siamo adempienti quasi al 100%. Abbiamo un grande blocco operatorio. E questo ci permette di veder garantiti i finanziamenti”. Nel macchinario dal punto di vista tecnico entra l’ingegner Elisa Bitti: “Ho vissuto il passaggio alla visione full hd, oggi siamo al 4k, nuovo standard di riferimento. Il tempo passa e miglioriamo tutti. Oggi possiamo dire di avere tutte le colonne laparoscopiche in uso del blocco operatorio, dalla chirurgia generale all’urologia fino alla ginecologia conformi: visione ad altissima definizione e la visione 3D. siamo davvero pronti per la robotica che è in arrivo e ci farà fare un ulteriore salto tecnologico”.

Le pazienti spesso in 48-72 ore tornano a casa. “E questo – riprende Scartozzi – anche nelal chirurgia vaginale e addominale. Dopo 48 ore anche in questo caso vanno a casa le pazienti. Cisti ovariche semplici in laparoscopia escono in 24 ore. Grazie ai macchinari, tempi più brevi per ogni settore che seguiamo”. Cresce così la domanda, “stiamo recuperando il post covid. E siamo sicuri che con la dottoressa Albano, primaria di Pediatria, avremo un ulteriore aumento. E poi stiamo ricostruendo l’organico, ora con le mobilità aperte abbiamo richieste. Siamo di nuovo attrattivi”.

Renato Rocchi, coordinatore delle professioni sanitarie, è il riferimento del mondo infermieristico: “Cresce la capacità di risposta, ma anche le competenze e le conoscenze del personale che assiste poi il chirurgo”. Infine il dottor Carosi, che è il responsabile del gruppo operatorio: “La Carifermo si conferma generosa. Nei miei due anni da coordinatore ci haa permesso di svoltare l’attività, soprattutto a livello ingegneristico. Stimo lavorando anche sulla parte della sterilizzazione. Migliorano le performance, si riducono i tempi chirurgici, meno stress per i pazienti, minor anestesia e recupero più rapido. I tempi della laparoscopia sono davvero ridotti”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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