FERMO – Un maxi monitor domina la sala riunioni del reparto di chirurgia. Sullo schermo le immagini di un intervento. “In questo modo quello che viene fatto dal chirurgo potrà essere studiato da studenti e dagli stessi operatori”.
A donare la tecnologia è Mauro Pieroni, imprenditore e sindaco di Lapedona. Tramite, come spesso accade, Stefano Castori. A incassare è Silvio Guerriero, primario di Chirurgia. “I dati ci posizionano a ottimo livello. Per il 2023 siamo stati gli unici in regione per colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore ai 3 giorni, siamo sopra il 90%. Un indicatore di esito di Agenas su cui poi le Ast sono valutate. Nei primi quattro mesi per gli interventi prioritari andiamo ancora meglio: per il Colon siamo oltre il 91% e così anche per il tumore del retto, dove abbiamo il 100% dei tempi di attesa rispettati e così per le biopsie al fegato” sottolinea soddisfatto il direttore generale Roberto Grinta.
Promosso quindi il team di Guerriero “che è sempre più multidisciplinare, in modo da affrontare il problema con più specialisti”. Lo schermo è una di quelle donazioni di cui il reparto aveva bisogno: “Ci consente di entrare in reti formative. Una dotazione che si connette con la sala operatoria, che ci permette di rivedere interventi complessi in maniera collegiale e valutare l’efficacia del gesto. Abbiamo ogni giorno incontri con radiologi, gastroenterologi, anestesisti, una valutazione sartoriale del paziente. Il supporto informatico ci permette di condividere documentazioni e diagnostica” spiega Guerriero.
Uno schermo che vale molto più di quello dei suoi 75 pollici e 4k ad alta definizione. “Da sempre parlo di territorio, anche come sindaco. La sanità deve quindi rispondere per tutti. Aiutare è fondamentale, come faccio con sponsorizzazioni in diverse attività, dalla scherma al ciclismo. L’impresa può ridare, serve collaborazione e sinergia. Ha lavorato con Fermo per 40 anni, c’è un legame forte che mi lega al Murri” aggiunge Mauro Pieroni.
“Chi sperimenta il Murri finisce per amarlo” riprende Grinta. “Sapere che il Fermano crede nel suo ospedale è fondamentale, questi doni lo confermano”. La scelta del monitor non è stata casuale: “Per noi l’esigenza c’era. Avere l’alta definizione è un aiuto importante. Quindi una richiesta condivisa. Siamo un centro di tutoraggio per gli ultimi anni di Medicina della Politecnica e anche di Infermieristica. Anche oggi abbiamo tirocinanti in reparto. E poi c’è la formazione interna, discutere casi con l’equipe è importante”.
Fondazione e squadra, anche così cresce la complessità dei casi chirurgici dal colon allo stomaco, dal retto all’intestino: ”È fondamentale posizionarsi sui numeri di attività che sono quelli di Agenas, garantisce le risorse. Ma sono gli indicatori di esito che guardo con orgoglio: la mortalità per il tumore al colon a trenta giorni è il 2%, quando la media italiana è del 4% avanti così” conclude Grinta con un applauso agli undici medici, più primario, 15 infermieri e 8 Oss per 16 posti letto e 600 interventi ambulatoriali annui di chirurgia.
Raffaele Vitali