FERMO – La paura fa 90, come i posti letto occupati al Murri di Fermo da pazienti Covid, piàù di mille nelle Marche. Tanti, anzi tantissimi. Il sistema rischia di saltare, come le operazioni programmate e rinviate a data da destinarsi. Come le operazioni con logiche, che finiranno a Macerata o Ancona, con conseguente perdita di pazienti per il reparto nelle prossime settimane. Personale spostato da un repaarto all'altro, rianimazione impegnata al massimo, come le Malattie Infettive del dottor Amadio e il Pronto Soccorso che conta 10 pazienti in 'attesa' di ricovero.
Questo è il Murri, di cui improvvisamente tutti tornano a parlare. Ma tutti, proprio tutti, da sempre sanno che sarebbe potuto succedere, visto che non è stata pianificata una strategia regionale che evitasse di congestionare ogni reparto.
“La situazione dell’Ospedale di Fermo è difficile, ma la superiamo. Bisogna lavorare e non spaventarsi ed utilizzare le migliori energie. L’ospedale è pieno di pazienti Covid, l’unico in Provincia, dopo che la guida di sinistra della Regione Marche ha chiuso tutto il chiudibile. Ora si pagano le conseguenze” tuonano i referenti politici di Fratelli d’Italia, Andrea Balestrieri e Rossano Romagnoli.
Un’accusa diretta, che il mondo del centrosinistra rimanda al mittente, in primis con Renzo Interlenghi: “La gestione della pandemia è stata sbagliata e la responsabilità, in primis, va imputata al governo regionale, poi alle amministrazioni locali, sempre in ritardo nelle richieste e nelle scelte. Nessuno obbliga questi signori a governare. Tutti sono bravi in "tempi di pace" ma l'emergenza va gestita da persone capaci e competenti. L'ospedale di Fermo non doveva diventare Covid e andava protetto”.
Gli esponenti della Meloni non indietreggiano di un metro: “Oggi un paziente Covid di Fermo ha trovato posto a San Benedetto del Tronto, quell’ospedale che la giunta Acquaroli non ha chiuso, sennò aveva posto fuori Regione. E quindi sarebbe responsabilità della Giunta Acquaroli? Diciamo che per quello che è stato possibile sta tamponando l’incapacità della Giunta Pd. Sarà lunga ma ce la faremo ed ogni critica è la benvenuta, così faremo meglio”.
Parole che fanno infuriare il consigliere comunale del Pd, Paolo Nicolai: “In un momento come questo si hanno delle responsabilità dirette che una forza politica deve saper gestire, e non trovare alibi imbarazzanti. Qualche settimana fa il Presidente della Regione Acquaroli si era presentato a Fermo con il seguito di consiglieri regionali e segretari di partito per incontrare Calcinaro e ragionare sulla gestione della sanità Fermana. Adesso le cose sono due: o non sono in grado di ottemperare a quanto dichiarato, consapevoli di essere inadeguati, oppure hanno detto delle fesserie”. Intanto il Murri continua a riempirsi.
E il caso, con il consigliere regionale Fabrizio Cesetti, approda anche in Consiglio: “Nonostante l’allarme e la preoccupazione in tutta la Provincia di Fermo per la situazione di emergenza sanitaria, Acquaroli, nel rendere dichiarazioni sull’emergenza epidemiologica, dopo aver riferito della “curva in salita nella Provincia di Fermo a chiusura settimana”, nel delineare la situazione drammatica delle strutture ospedaliere, nessun accenno ha fatto alla situazione di Fermo. Ho ribadito quindi durante la discussione di oggi, con un’interrogazione al Presidente e all’assessore competente, la richiesta di immediati provvedimenti per ovviare alla grave situazione in cui si trova l’Ospedale Murri di Fermo e per garantire l’erogazione delle prestazioni e delle cure programmate e d’urgenza necessarie ai cittadini della Provincia di Fermo”.
Tante parole, ma quello che si attende il direttore dell'Are Vasta 4, che si è sfogato con alcuni quotidiani ribadendo che "il sitema è fallito", è un intervento concreto.
