FERMO – Una sentenza che potrebbe fare storia. Una vicenda partita anni fa, l’anno d’oro delle multe fu il 2017, con i primi ricorsi nel 2018 contro il sistema di rilevazione della velocità stradale lungo la Mezzina, nota come Sp 219 Ete Morto.
“La Provincia di Fermo, brillantemente difesa dall’avvocato Cinzia Vitelli., ha avuto finalmente riconosciuto la legittimità del suo operato a tutela della sicurezza stradale dei cittadini” sottolinea il presidente Michele Ortenzi.
Dopo le sentenze sfavorevoli davanti al giudice di pace, il giudice di Fermo in Appello si è pronunciato “contro l’annullamento delle contravvenzioni emesse”. Il motivo è semplice: la segnaletica non era ingannevole, erano state acquisite tutte le autorizzazioni e l’installazione e l’utilizzazione sulle strade erano avvenute previa autorizzazione prefettizia.
Di ricorsi, un ruolo molto attivo conotr l'autovelox lo rivestirono anni fa il veregrense Gastone Gismondi e l'ex senatore Remigio Ceroni, ce ne sono altri dieci al tribunale di Fermo.
“Questa sentenza – commenta il presidente Michele Ortenzi che ha ereditato la situazione dall’ex Canigola – dimostra quanto in questi anni è stato fatto per ridurre la pericolosità di alcune strade a causa della velocità di alcuni automobilisti. Il nostro obiettivo è sempre stato quello dell’incolumità dei tanti cittadini che percorrono la nostra provincia”.