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Mosconi, un uomo in missione. "La Fermana può vincere con chiunque, non dobbiamo perdere mezzo pallone. Resteremo in C"

13 Marzo 2024

di Raffaele Vitali

FERMO - “Siamo una animale ferito, dobbiamo essere più cattivi. Poi possiamo migliorare dal punto di vista tattico. Dovremo andare oltre i nostri limiti, dobbiamo crederci: ci dobbiamo salvare. Il risultato per l’80% dipende dall’atteggiamento, poi c’è il 20% legato alla tattica. Voglio vedere i giocatori correre su ogni pallone”. Andrea Mosconi è calmo e carico, un uomo in missione il nuovo allenatore della Fermana.

È stato chiamato per questo dalla dirigenza. “Grazie a Protti per il lavoro svolto. Ma granzie ad Andrea Mosconi che ha accettato un incarico arduo” sottolinea il presidente Umberto Simoni.

“Lo abbiamo chiamato perché ha grinta, personalità e professionalmente valido. Ha un compito difficile, la salvezza. E noi ci crediamo”. La speranza di Simoni è che la convinzione della società sia anche di chi gravita attorno alla squadra: “Penso ai tifosi, all’amministrazione comunale”.

L’obiettivo è 4 vittore in sette partite, dopo che ne ha raggiunte tre in trenta. Simoni e mister non lo vedono come un sogno: “La reazione che ho visto domenica da parte della squadra mi fa dire che ce la possiamo fare. Nonostante arbitraggi non all’altezza. Ma non me la prendo con chi dirige, in otto anni non ho mai fatto un appunto. Però le ultime due domeniche pesano. Chiedo solo equità, nessun favoritismo, ma tutti si devono ricordare che quello che fa la Fermana è esattamente come quello che fanno le altre società”.

Andreatini ha scelto Mosconi: “Dai tempi di Ravenna abbiamo avuto un colloquio per una scelta che poi non si era concretizzata. Ho pensato a chi potesse fare l’impresa. Ha un profilo speciale, unisce organizzazione tecnica in campo e fuori a una carica emotiva molto marcata. La squadra aveva bisogno di uno choc motivazionale”. Quello choc che Andreatini ha sentito fin dalla prima telefonata: “Vivo di emozioni e adrenalina, mi ha fatto scattare la scintilla, cosa che altri tecnici non mi hanno dato”. E che prima dava Protti: “Purtroppo la squadra non ha risposto e poi siamo finiti in mezzo alle onde. Non posiamo cercare colpevoli, ma non sempre si riesce a incidere come si vorrebbe”.

Andreatini ha fatto il suo in questi mesi portando a Fermo giocatori di qualità, non del tutto espresse. “Sono convinto che abbiamo tutto per raggiungere la salvezza. Non do alibi. Di certo questo è un gruppo che lavora. Ma se proprio insistiamo su errori, parliamo di quelli arbitrali: da rigori clamorosi non dati, dal giocare in dieci  contro undici avrebbe cambiato il finale e così la mano a Chiavari”.

I se e i ma non fanno classifica, ma per il direttore sportivo la questione, come anticipato dal presidente, resta. Chi non ne parla è ovviamente il mister che ha debuttato e ora si presenta ufficialmente. “Sono orgoglioso di essere stato scelto. L’ambiente di fermo è importante”. Anche lui chiede “sinergia ala città, ai tifosi e ai giornalisti. Così possiamo fare di tutto, il bene della Fermana è della città, non va dimenticato”. Mosconi ha guardato le ultime gare della Fermana, “sono convinto che ci siano le chance. Penso che lotteremo fino all’ultimo per la salvezza. I tifosi sono il nostro uomo in più”.

Ha trovato un gruppo sano: “Uomini veri, una squadra viva con una vecchia guarda solida e giovani che hanno voglia di migliorare. Lo vedo negli allenamenti, ma lo dobbiamo dimostrare domenica. Quindi deve tornare la fossa dei leoni. Siamo una animale ferito, dobbiamo essere più cattivi. Poi possiamo migliorare dal puto di vista tattico. Dovremo andare oltre i nostri limiti, dobbiamo crederci”.

Non ha dormito i primi giorni: “Ho visto tutte le partite, ho studiato le evoluzioni e so che si può crescere lavorando a testa bassa. Il gol di domenica è di alta qualità, sembrava Falcao conto l’Italia con il Brasile. Abbiamo ragazzi forti”.

Impatto sugli allenamenti? “Ho una metodologia che mi porto dietro negli anni, devono seguirmi. Di certo i primi giorni della settimana lavoreremo tanto sul lato fisico, poi scatta la preparazione. È ancora l’inizio, poi io li martellerò, in campo vanno sacrificio, sudore e voglia di vincere, non i contratti”.

Una Fermana con due leader, Misuraca e Giandonato, ha il loro supporto? “Sono fondamentali dal punto di vista tecnico e morale, ma noi dobbiamo ora scioglierci. Dobbiamo giocare in attacco. Fermo vuole una squadra avvolgente, che dia tutto, che stia anela metà campo avversaria. Si può fare bene, ma ogni componente deve capirlo. No palleggini e attenzione alla difesa, questa è una squadra che può vincere contro chiunque, dobbiamo dimostrare di non meritare l’ultimo posto. E per riuscirci abbiamo una sola strada, vincere. Voglio che i giocatori si ribellino alla classifica. Ho davanti sette spareggi che voglio affrontare attaccando. Domenica, considerando tre giri insieme l’ho visto”.

Ci sarà da divertirsi, almeno lo spera: “Dagli uno contro uno ala manovra avvolgente, vedremo il calcio”. Andare in D sarebbe un vero disastro: “Ne sale solo una da quel mondo, i playoff contano praticamente zero. Rimanere nei professionisti è un bene per tutti. Prina di tornare in serie C ci passa una vita, per cui dobbiamo difenderla tutti assieme. I tifosi l’hanno capito, ma io chiedo ancora di più ogni volta che saremo al recchioni. I giocatori hanno bisogno della pacca sula spala. Dall’esterno sembrava che l’ambiente fosse rotto, invece qui il sistema è puro, pure mezza palla deve essere nostra” conclude Mosconi.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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