MONTERUBBIANO – “Abbiamo chiesto un consiglio comunale come consiglieri di minoranza, non abbiamo mai avuto risposta. E così – racconta la consigliera del gruppo Idea Monterubbiano, Annamaria Albanesi – ci siamo rivolti al prefetto”.
Albanesi, ma cosa è successo?
“Al centro della vicenda c'è una interrogazione presentata il 13 settembre sui lavori di restauro del lavatoio cittadino, svolti dal Comune in collaborazione con il Ciip. Come minoranza nutriamo forti dubbi sul rispetto dell'iter politico-amministrativo seguito, in base alla normativa tecnica di riferimento e sulla sussistenza degli atti a supporto, compreso il parere del soprintendente”.
Non avete avuto risposta?
“IL 18 settembre la risposta è stata stralciata perché pervenuta 5 giorni prima della seduta e non 10 come previsto dal regolamento. Così l'indomani noi consiglieri di minoranza abbiamo richiesto la convocazione di un Consiglio comunale ad hoc per avere risposta all'interrogazione da me presentata”.
Il Comune come dovrebbe agire?
“Secondo regolamento, il Consiglio avrebbe dovuto essere convocato entro i 20 giorni successivi, precisamente entro il 4 ottobre, cosa non avvenuta. Per questo ho scritto al Prefetto D'Alascio, grazie al quale la pubblica assise è stata ora fissata per il 29 ottobre".
Secondo lei perché non avete avuto risposta?
“La sindaca Marziali è stata attenta a togliere il punto all'ordine del giorno in base al regolamento, ma poi disattende la legge che impone la convocazione del Consiglio entro 20 giorni? Non credo giusto che la minoranza, ancora oggi, in una società che si definisce civile e democratica, debba scrivere al Prefetto per vedersi riconosciuti i diritti sanciti dalla Costituzione, dalla legge e per di più consolidati dalla giurisprudenza amministrativa. Il 29 ottobre sentiremo dunque la risposta alla nostra interrogazione. Solo dopo questa entreremo nel merito del restauro del lavatoio che i cittadini non riconoscono più come quello del loro paese".