MONTEGRANARO – Non siamo all’autunno caldo di storica memoria, ma lo scontro tra Confindustria Centro Adriatico e i sindacati sale di livello. Al centro c’è l’azienda Calzature Annabella. L’impresa ha partecipato al Fondo nuove competenze, cofinanziato dal Fondo sociale europeo, istituito per contrastare gli effetti derivati dall’epidemia Covid-19 e consentire alle imprese di elevare le competenze dei lavoratori, mediante la destinazione di parte del loro orario di lavoro alla formazione.
Un modo per reagire alla pandemia, che ha colpito con forza anche il calzaturificio di Montegranaro. “Tutti invocano unità e cooperazione per superare questo momento di crisi e poi alcuni, disattendendo clamorosamente i propri propositi, aspettano la prima occasione utile per penalizzare chi continua ad investire e a creare occasioni di crescita per i dipendenti, il territorio e la comunità” sottolinea Confindustria.
Parole dure verso Cgil, Cisl e Uil definiti ‘ostili’. “Il Fondo avrebbe permesso, attraverso un progetto complesso ed articolato, di accrescere le competenze digitali, commerciali, logistiche e di pianificazione e controllo. Insomma, per i dipendenti nuove competenze per sostenere il cambio di passo non più rinviabile”.
Un piano da mille ore dedicato al capitale umano dell’azienda grazie a enti nazionali che avrebbero garantito la formazione, con almeno due mesi di lavoro preparatorio, fra valutazioni, progettazioni, business plan e programmazione dei tempi di esecuzione. “Ma tutto questo – ribadisce Centro Adriatico - non è stato nemmeno visionato dai Rappresentanti sindacali che, rifiutandosi di sottoscriverlo, hanno impedito all’azienda di presentarlo”.
Per quale motivo si chiedono gli industriali? “Sono mossi da motivazioni diverse rispetto alla valutazione sulla “bontà” del piano. In particolar modo la Filctem Cgil. Un veto aprioristico su un tema, come quello della formazione dei dipendenti, che normalmente costituisce un “cavallo di battaglia” sindacale e che tradizionalmente è un terreno nel quale la condivisione tra le parti, pur nel rispetto della bilateralità, non è, e non deve essere, inquinata da considerazioni e istanze del tutto estranee ad esso. Ma qui hanno prevalso logiche e interessi personali, non legati alal crescita dei dipendenti”.
Confindustria Centro Adriatico, che da anni ha ottimi rapporti con le sigle sindacali, questa volta passa all’attacco: “In questo modo il sindacato ha provocato danni ragguardevoli all’impresa (anche economici), che ha perso una occasione importantissima di rilancio, e ai suoi addetti, ai quali è stata negata la possibilità di migliorare e crescere professionalmente. Per questo siamo al fianco dell’azienda Annabella Calzature in qualunque percorso essa decida di scegliere a tutela della propria rispettabilità e del proprio intraprendere”.