MONTEGRANARO – Non possono guidare il futuro come avrebbero voluto, ma alla città lasciano un altro risultato. Dopo i fondi e i progetti che cambieranno Montegranaro nei prossimi anni (scuola, palazzetto e palazzo comunale), l’amministrazione Mancini, anzi l’ex amministrazione, con soddisfazione guarda il sito internet del tribunale di Bergamo.
“Con l'avvenuta pubblicazione dell'avviso di vendita, si conclude la lunga e complessa questione delle aree industriali di Piane Chienti e Mezzina rimaste bloccate per anni a causa del fallimento della Calepio scavi” spiega l’ex sindaca Ediana Mancini.
Un lavoro lungo, lunghissimo ed estenuante ma condotto alla perfezione. “L’atto finale che attendevamo. Sistemata l’area con l’ultima variante, ora ci sarà una prima gara di vendita complessiva e poi quella a lotti. Si sblocca davvero tutto. Da adesso in poi potranno vendere quello che dal fallimento del 2005 è immobile” aggiunge Aronne Perugini
La zona è interessante, ci sono persone pronte all’acquisto, pandemia permettendo. “Come successo per la zona Ciabocco, in questi ultimi mesi si erano fatti avanti diversi soggetti. Tra poco potranno agire” prosegue.
Un lavoro amministrativo durato sei anni: “Le amministrazioni precedenti non erano riuscite a trovare una soluzione e solo grazie all’impegno incessante del mio ex assessore ai lavori pubblici Aronne Perugini e del responsabile del settore urbanistica, siamo riusciti a districare e risolvere una situazione a dir poco ingarbugliata” riprende la Mancini che nei giorni scorsi era stata chiamata dal curatore fallimentare, il dottor Papalia, per ringraziarla per la collaborazione e il felice esito.
“Lo considero un regalo di Natale al duro lavoro di sei anni e un dono che lascio alla mia città, augurandomi che - ribadisce l'ex sindaca - queste aree finalmente a disposizione del mercato, possano attrarre investimenti e lavoro nel nostro territorio”.
Non ha dubbi sul futuro Perugini: “Piane Chienti a un prezzo ribassato (5,8 milioni) e la zona della Mezzina che va in vendita oggi a 15,4 milioni, ma presto sarà divisa in lotti che hanno, ognuno, un progetto complessivo di opere compensative che valgono 17 euro al metro quadro”.
Il destino dei 130 ettari del villaggio del lavoro sembra sbloccarsi e dopo la variante definitiva passata in Consiglio comunale ci sono anche certezze sulle volumetrie, dimezzate rispetto al piano iniziale pre fallimento.
r.vit.
