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Montegranaro, la crisi spiegata dal Pd: "Traditi gli elettori e il programma, Ubaldi si è eletto sindaco dei civici. Lo aspettiamo alle urne"

17 Dicembre 2020

di Raffaele Vitali

MONTEGRANARO – “In politica nulla è casuale, c’è sempre un progetto”. Il Pd, dopo lo tsunami che ha investito Montegranaro, ritrova la parola. L’amministrazione cade e loro? “Amarezza” sintetizza la segretaria Laura Latini parlando di una fine prematura di cui non esistono ragioni amminsitrative.

LA NASCITA DEL MANCINI BIS

“Un anno e mezzo fa, dopo l’esito elettorale chiedemmo di riequilibrare la giunta sulla base delle elezioni, siamo passati da 3 a sei consiglieri. Ma la sindaca decise diversamente non dandoci il terzo assessorato. Un criterio adottato anche durante il primo mandato, penso a Marilungo e Antonelli”. Beverati e Ubaldi per la Latini hanno eletto loro stessi e poco hanno portato alla lista: “E così, pur non condividendo abbiamo accettato la scelta”.

IL GRUPPO CIVICO

Da lì a sei mesi la nascita del gruppo civico, mai costituito in Consiglio. “Un unico scopo, far diventare il 2+2+1 un più strutturato 5. Si voleva dividere e creare una forza in grado di ricattare la maggioranza” prosegue la Latini. Anche lì, il silenzio da parte dei Dem. Un silenzio che si rompe oggi, dopo la revoca delle deleghe “che di certo non fu u fulmine a ciel sereno” ribadiscono compatti gli undici esponenti del Pd che si sono dati appuntamento nei giardini di piazza, insolita location scelta per la conferenza: Ma noi siamo per il dibattito anche in pubblico sulla crisi, ma ci è stato negato dai civici. Oggi come ieri, visto che da mesi non si riesce a fare una riunione di maggioranza”.

IL TRADIMENTO

L’indignazione di Endrio Ubaldi “per il lato umano tradito di Beverati” è stata la goccia finale per il futuro dell’Amministrazione. “Ma la motivazione è palesemente politica, visto che di amministrativo nulla c’è, avendo lavorato senza inciampi fino alle dimissioni”.

Lotte per la successione, di già. “Penso al vicesindaco e alla sua smania di più votato che gli ha fatto rinunciare ai suoi compagni di viaggio e che forse ora temeva di perderli. Per cui ha cercato altrove in anticipo, ovvero nella minoranza che ha votato ultimamente solo le questioni di Ubaldi attaccando solo il Pd, i nuovi supporter. Una modalità aberrante, che ha tradito il mandato elettorale e la fiducia dei cittadini che si sarebbero meritati di tutto fuorché di vedere un uso privatistico della cosa pubblica. le ambizioni di qualcuno hanno messo in ombra un mandato amministrativo” prosegue nella sua ricostruzione la segretaria, nonché presidente del Consiglio.

IL NO IMMOTIVATO

Ora l’attività si ferma, inclusi i bandi pensati per commercianti, cittadini e chi è in difficoltà. “Purtroppo chi ha problemi non ha colore politico, loro lo hanno dimenticato. Sono indignata come persona e come capo politico, considerando che abbiamo addirittura accettato l’ipotesi Paolo Gaudenzi, figura legata a Ubaldi, in Giunta per il bene dell’Amministrazione”.

Non cambiare idea è da stolti, ma cambiare maglie troppo spesso poi pesa. “E questo succederà a Beverati passando dall’altra parte. Ma giustizia sarà fatta, ne sono convinta: il Pd non è poltronaro e la sindaca non è una matta”.

PERUGINI TRA SCUSE E ATTACCHI

Riprende la parola Aronne Perugini: “Chiedo scusa ai cittadini di Montegranaro, per quello che è successo e come. Chiedo scusa a chi ho coinvolto e che ho reso protagonisti di una esperienza così pessima.  Purtroppo siamo di fronte a una crisi che no ha reali motivazioni, è la prima vera crisi politica in cui una parte della maggioranza manda a casa una sindaca per motivi non amministrativi. Quindi, altro che interessi di Montegranaro, qui siamo di fronte al bisogno di poltrone future”.

A cosa sono servite le dimissioni di Ubaldi, visto che già sapeva che se ne sarebbero andati tutti? “Semplicemente voleva fingersi bravo. Possibile tutto questo per la decisione del sindaco di togliere una delega? Possibile non confrontarsi su questo punto? in ogni amministrazione si logorano i rapporti e si cambia, anzi di solito è l’assessore che se ne va. Ma siccome Beverati da uno è diventato 5, si è sentito forte e ha scelto lo scontro” ribadisce l’ex assessore all’Urbanistica che confessa: “Avevo proposto di azzerare tutto e ripartire. E invece, niente, il piano era già definito”.

La realtà ‘apolitica’ della Mancini stava cambiando: “Il vicesindaco si è sentito libero di parlare di politica, contro Governo e Pd. Aveva bisogno di riaccreditarsi a destra. E gli è riuscito, visto che l’opposizione da un anno ha votato tutto quello che produceva Ubaldi”.

Sulla scheda però, poco più di un anno fa, c’era un solo nome, Ediana Mancini. Ma questo chi ha deciso di far cadere l’amministrazione lo ha dimenticato. “Se non si condivideva una scelta del sindaco, si discuteva, ma è il programma che deve guidare una Amministrazione che ha saputo superare debiti fuori bilancio, frane e palasport chiuso. Ma gli obiettivi di Ubaldi erano cambiati, evidente”.

IL ‘GIOVANE’ BASSO

Toni pacati dopo il calore di Perugini per l’assessore all’Ambiente. “Da mesi si lavorava per tutti, ma l’errore era del singolo. Sono cresciute invidie che hanno pesato e hanno spento il ruolo dell’amministrare. L’inaccettabile è diventato l’insulto, fotografia di persone che non hanno argomenti. A riprova si è scelto di non confrontarsi”.

Basso era pronto anche a cambiare obiettivi presi: “La pandemia ha modificato tutto, c’erano margini importanti. Ma di certo non si può dire che un’amministrazione è caduta per una delega revocata. Significherebbe cambiare il sistema elettorale da soli”. Resterà a lungo il come mai? “Con questo modo di fare la verità viene offuscata dal chiacchiericcio. Questo dispiace e non sarà facile da cancellare”. Per lui una esperienza formativa, ma forse anche da terminare: “Confido che i nuovi consiglieri abbiano la forza di continuare. Il paese si ama con i fatti. Non so se sarò della prossima tornata, è prematuro. Non mi ricandiderò per rivalsa, che oggi prevale. Se questo cambierà, ci rivedremo”.

IL TESORETTO

E ora il commissario si troverà 10milioni di euro di finanziamenti: 2,5 per il palazzo comunale, 3 per le scuole medie “grazie a un bando da noi vinto”, 2milioni per il palazzetto, un villaggio del lavoro sbloccato. “Tutto questo forse ci avrebbe reso troppo stimati in città. E così si sono scelti gli accordi di potere, quello che la politica non dovrebbe mai fare. sono orgoglioso del mio sindaco, non ha fatto lo struzzo e ha affrontato il problema subendo un atto di vigliaccheria politica con le dimissioni senza discussione in Consiglio” tuona Perugini.

MANCINI VS UBALDI

Il terzo mandato della Mancini, lo dirà la ex sindaca, ma il Pd non ha nulla in contrario. “Dobbiamo tutti riprendere fiato, non c’è fretta”. Una cosa è certa per loro: “Speriamo che si avveri la profezia di Gismondi su Ubaldi: l’eterno secondo. Perché che sia lui il candidato non ci sono dubbi” dicono compatti, prima delle bordate finali del capogruppo Andrea Franceschetti. “Vicinanza al sindaco, pugnalata alle spalle dal finto perbenismo del vicesindaco. È lui, e lo dico da capogruppo, che muoveva le fila dei civici per creare tensioni. Una volta la Puggioni, un’altra la Strappa. Tra l’altro la Puggioni da un anno e tre mesi sfugge a ogni tipo di confronto, tranne quello che con Ubaldi, sindaco eletto dai civici. Solo che Endrio deve prendere i voti sul campo per diventarlo davvero. Vediamo come farà a piegare che può convivere e rappresentare chi in questi anni gli ha buttato fango addosso”.

@raffaelevitali

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