di Raffaele Vitali
MONTEGIORGIO – L’ultimo giorno utile per non perdere 2,2 milioni di euro di fondi, il comune di Montegiorgio ha approvato in consiglio comunale uno dei suoi progetti più importanti. Lo ha fatto con il voto contrario, lungamente motivato, del consigliere comunale e regionale Fabrizio Cesetti. Al contrario l’ok della maggioranza è stato compatto e soprattutto carico di significati. Come ha riassunto l’assessora Michela Vita presentando il progetto che farà del comune il regno della ‘dieta mediterranea’.
“Stimoleremo un ambiente favorevole alla crescita sociale ed economica” spiega l’assessora. Ma come? Il progetto prevede per il comune l’acquisizione di tre locali in piazza Matteotti. “In uno – prosegue – verrà realizzato il centro studi sulla dieta mediterranea, curato dal Laboratorio Piceno, in cui nascerà anche la scuola dietologica marchigiana e dovrà diventare un punto di ricerca e studio con aula didattica e biblioteca. Negli altri due spazi sarò realizzato un hub di servizi per la produzione di prodotti turistici legati alla dieta mediterranea”.
A gestire tutto questo, che nasce con fondi pubblici ma è realizzato in partenariato con soggetti privati, fra cui il principale operatore turistico del comune e la capofila Nextlab che ha con il comune realizzato il progetto risultato poi vincitore, ci sarà un team di giovani. “Per cui parliamo anche di occupazione”.
Un lungo lavoro ha portato al voto, due anni di panificazione con tanto di analisi swat, quella che mette sul tavolo punti di forza e di debolezza. E capire dove si può migliorare è fondamentale. Peer cui “brand identity non adeguatamente valorizzata e promossa, ma marchio Dieta Mediterranea riconosciuto come patrimonio Unesco; scarsa digitalizzazione dell’offerta, mentre crescono sensibilità e attenzione ai temi del food; mancanza di luoghi di aggregazione e promozione integrata dell’offerta turistica, manca anche un sistema di informazione turistica adeguato e coordinato; scarso sviluppo dei mercati a livello locale e approccio di filiera poco diffuso, ma ci sono attività imprenditoriali importanti”.
Di fronte a tutto questo, il comune è pronto a investire, usando poi gli spazi anche per eventi e degustazioni. Tutto perfetto sembrerebbe, ma non peer Fabrizio Cesetti che con il gruppo ha detto no. “Insieme con l’allora consigliere Giacinti, quando ero assessore, mi sono battuto per il riconoscimento della dieta mediterranea. Ma sono contrario a questo progetto. Avremmo fatto bene a rivederlo, a prendere tempo, a chiedere una proroga, ma non è così peer cui porterò il caso in regione”.
Quello che non convince il Dem è il rapporto con i privati: “Il progetto persegue la privatizzazione degli utili e la socializzazione delle perdite. Un progetto sbagliato nel merito e nel metodo perché Montegiorgio non avrà vantaggi. Che i privati siano fondamentali lo capisco, ma su 2,2 milioni mettono 50mila euro. Questo è un uso non etico delle risorse. Se aggiungiamo che anche gli immobili che il comune comprerà son del privato, si comprende il suo vantaggio. Almeno compartecipasse degnamente, almeno 500mila euro”.
Non si è scomposta Michela Vita di fronte alle critiche: “Le risorse sono del Pnrr. Il primo e autentico vantaggio del progetto sarà tutto per il comune di Montegiorgio, il primo è che potremo attraverso il bando acquisire tre immobili nel centro storico riportando movimento e daremo lavoro a giovani operatori. La ricchezza chiama ricchezza, se le strutture ricettive (del privato partner principalmente, secondo Cesetti ndr) avranno più persone, tutti ne guadagneremo. Il progetto ha molto più visione. I partner privati aiuteranno a far crescere il borgo del paese”.
Ci crede il capofila, Carlo Pesaresi: “Questo progetto ha superato ogni controllo ed è stato finanziato. La sua forza è il brandizzare il territorio con la dieta mediterranea. Il co-finanziamento di cui parla Cesetti non era un punto dirimente chiesto dalla struttura commissariale. Il piano prevede che dopo i primi due anni di avviamento con i fondi, i privati garantiscono il servizio per almeno 5 anni. Il che significa gestire a proprio rischio, pagando il personale e le strutture, i servizi in campo. E lo faremo con un enorme investimento in comunicazione, marketing ed ecosistema digitale. Per cinque anni il privato pagherà personale, macchine, sistemi digitali e spazi aperti: piazza Matteotti deve diventare il posto più noto per la dieta mediterranea”.
Si vedrà nei prossimi mesi, anche se in Cesetti i dubbi restano: “Ci sono troppe voci pro privati che non abbiamo neppure verificato nella loro vera efficienza. Noi dobbiamo svolgere le funzioni con disciplina e onore. Fermatelo il progetto e poi io voterò a favore una volta cancellati i dubbi. Se c’è un apporto coerente del privato”. Che ci sia lo chiarisce alla fine Ortenzi: ”Non ci sono profili di illegittimità, capisco dei dubbi del consigliere, ma noi crediamo in questo percorso e siamo stati valutati in ogni voce. E alla fine finanziati”.