MONTEFORTINO – Due vittime in poche ore nel comune di Montefortino. Due storie completamente diverse. Da un lato un esperto escursionista, dall’altro un operaio di una ditta edile.
La morte del fabrianese Mattia Orsi, il 30enne morto un volo di 100 metri dalla cresta del Pizzo Berro nei Monti Sibillini, ha sconvolto l'intera comunità degli appassionati di montagna e trekking tra i quali Orsi era molto conosciuto. “Un gran bravo ragazzo, serio, amante del lavoro e della natura, grandissimo fotografo naturalista, soprattutto appassionato della montagna, dal trekking all'alpinismo. Sapeva dove andare e non era uno spericolato” sottolineano le varie associazioni che frequentano i Sibillini. Appassionato di fotografia naturalistica, di trekking in alta quota, di enduro con la sua mountain bike, aveva girato non solo le Marche.
A piedi o in bici conosceva le montagne del Centro Italia e ogni escursione era una pagina di storia. “Chi ha paura muore ogni giorno……e io ho deciso di avere coraggio” aveva scritto su facebook quando era salito, ad agosto, fino al Corno Piccolo del Gran Sasso d'Italia, 2.655 metri per le vie ferrate Brizio e Danesi.
Passione aveva nel suo lavoro anche il 56enne di Monsampolo. Qui c’è una inchiesta in corso. I sindacati compatti esprimono “cordoglio sincero verso la famiglia del lavoratore”. Ma poi vanno oltre: “Non ci abitueremo mai ad accostare un infortunio mortale al lavoro, che è strumento di autonomia, emancipazione, costruzione di una vita piena all'interno della comunità. Non è possibile per noi dover alzare l'attenzione sul tema della sicurezza solo in occasione di gravi incidenti o infortuni mortali. La sicurezza è un tema che dovrebbe essere prioritario per tutti”.
Per tutti intendono pubblico e privato. “Soprattutto in un settore come quello dell'edilizia in cui il rischio di infortunio o morte è sempre così alto. Il settore oggi sta vivendo un forte slancio, con lo stesso slancio - secondo i sindacati - si deve affrontare seriamente il tema della sicurezza e della prevenzione che deve essere prioritario per tutti gli attori coinvolti.
Da anni le nostre organizzazioni sindacali chiedono la patente a punti per la qualificazione delle imprese, l'applicazione corretta della contrattazione nazionale e territoriale ed una sempre maggiore collaborazione con gli enti bilaterali di settore a cui viene riconosciuto anche dagli operatori di vigilanza l'importante impegno sul fronte formazione e sorveglianza tecnica in cantiere. Servono maggiori controlli da parte degli organi preposti al fine di arginare la terribile piaga degli incidenti sul lavoro”.