MONTE URANO – Non è piaciuto il programma dell’estate monturanese alla forza di minoranza di CambiamoMusica. “Un programma grottesco con il Mercatino della calzatura che dopo 20 anni si terrà ma solo a Cupra Marittima e Grottammare. Incredibile, il nostro Mercatino della Calzatura, marchio riconosciuto della creatività monturanese, nonché simbolo della forza di resistere di tanti piccoli artigiani, che ancor più in questo anno così drammatico, avrebbero avuto bisogno di esporre la loro merce nella location storica di Monte Urano”.
Un danno per il turismo, ma anche per l’economia la scelta dell’amministrazione Canigola secondo il gruppo consiliare: “Ci si priva di una occasione per portare gente a Monte Urano, a vantaggio anche degli hobbisti creativi monturanesi, delle attività commerciali, dai pubblici esercizi, che avrebbero avuto incassi, oramai assenti da troppi mesi, alle altre attività commerciali che possono mostrare le loro vetrine”.
Il problema è perché? “La risposta che artigiani e hobbisti hanno avuto è che in questo anno c'è il Covid ed è meglio evitare. Com'è che moltissimi altri Comuni limitrofi, Fermo in testa, hanno organizzato eventi e manifestazioni, anche aggiuntive rispetto agli anni scorsi, pur nel rispetto delle norme anti assembramento? Non era forse il caso di riaffermare con forza il Mercatino della Calzatura Monturanese, proprio in questo anno in cui tutte le attività commerciali hanno avuto difficoltà e magari molte di loro sono a rischio chiusura? Il nostro Mercatino della Calzatura è stato il primo in assoluto a nascere, ed anziché farne un vanto, un proprio Marchio, una immagine per Monte Urano tutta, lo si è fatto replicare dopo pochissimi anni a Porto Sant'Elpidio, addirittura nei giovedì estivi, quindi il turista che va a Porto Sant'Elpidio poi difficilmente viene anche a Monte Urano”.
Unico dato positivo il fatto che “si permetta agli espositori monturanesi di essere presenti a mercatini di località costiere, ma è grottesco come manchi la manifestazione a Monte Urano, cuore evidentemente non più pulsante di una realtà che troppo in fretta la nostra Amministrazione vuole decretare come morta”.
