MONTE URANO – La piccola Viareggio del Fermano è pronta. Si sono animati i capannoni della zona industriale. Cartapesta, legno, trattori e tante tante persone. perché non c’è tecnologia che tenga, per fare un bel carro di carnevale serve la mano artigianale. Monte Urano dal 25 febbraio al primo marzo si trasforma con la 43esima edizione del carnevale monturanese. Che quest’anno è ancora più ricca grazie al coinvolgimento dell’Isc di Monte Urano, guidato dalla dirigente Isidori, che ha coinvolto 70 alunni, impegnandoli nella storia del carnevale cittadino. Ma non solo, anche mani in pasta per i più piccoli, che per due volte sono diventati protagonisti all’interno del capannone dove nascono carri e costumi.
Dietro tutto, come sempre, oltre all’amministrazione comunale guidata d Moira Canigola, c’è la Proloco con la presidente Lucia Gallucci. Che nel suo mandato ha puntato molto sui più piccoli e sulle attività laboratoriali, anche durante il Natale. “Abbiamo bisogno dei giovani, il futuro è loro e il ricambio generazionale, anche nella costruzione dei carri, deve cominciare presto” ribadisce Gallucci.
“Spesso dimentichiamo che – ribadisce la sindaca – il carnevale non è solo le due sfilate tra le vie di Monte Urano, ma racchiude mesi di lavoro, di impegno. Questa festa è un bell’esempio di interazione ra pubblico e privato”.
Quella che non cambia è la formula, con i carri e i gruppi che varranno giudicati da una giuria tecnica, scelta dalla consigliera comunale Barbara Sabbatini, per conquistare l’ambito cappello di re carnevale. La prima totalmente made in Monte Urano è in programma martedì 25 febbraio, la seconda il primo marzo, con la partecipazione di carri esterni. Obiettivo ottenere uno dei riconoscimenti: miglior carro, migliori costumi, miglior coordinamento di sfilata e il cappello di Re Carnevale.
In attesa di vedere, si conoscono i temi scelti dai cinque quartieri in gara: Centro (Goldrake), San Pietro con il carro realizzato con materiali di riciclo (La terra è la nostra casa), Incancellata (Grease), 167 (Looney Tunes), e Sant' Andrea (Coloriamo il mondo). Cinque quartieri sfilano, quattro restano a guardare. “Ma speriamo di recuperarli il prossimo anno. E comunque – ribadisce la Gallucci – ci sono diversi residenti dei quartieri che non partecipano che si sono messi a disposizione”.